Apicoltura. L’allarme M5S: la Sicilia è la terza regione d’Italia per numero di aziende, ma servono buone pratiche a protezione delle api

StrettoWeb

Sicilia, la deputata Ars Angela Foti incalza il governo regionale con una mozione. “Stop agli erbicidi al glifosato nelle aree cittadine, moral suasion verso l’Anas e buone pratiche nelle scuole ed Enti locali. La salvaguardia della salute è questione di volontà politica”

“Stop all’uso di erbicidi a base di glifosato da parte degli enti locali, promozione della cooperazione tra agricoltori e apicoltori, attraverso la promozione di un modello agricolo in grado di preservare la biodiversità del paesaggio agricolo e di garantire la sostenibilità e ancora un’azione di moral suasion affinché l’ANAS cessi di praticare il diserbo chimico per il contenimento delle erbe infestanti lungo le sponde dei canali di scolo delle acque e lungo i margini delle strade e autostrade”. E’ quanto chiede al governo Regionale la deputata Ars Angela Foti, vice presidente della Commissione alle attività produttive che, con una mozione, impegna la giunta Musumeci a mettere in atto misure di protezione degli insetti impollinatori e di riduzione del rischio legato all’impiego dei fitosanitari. “Dagli apicoltori siciliani – spiega Angela Foti – dipende la sopravvivenza di un settore portante dell’agricoltura siciliana: La serricoltura. Ogni anno tra 90.000 e 120.000 strutture protette (tunnel e serre) sono dagli apicoltori rifornite di api per la produzione di primizie. L’apicoltura siciliana con le sue 1200 aziende apistiche che conducono oltre 126.000 alveari, è la terza in Italia per numero di apicoltori, famiglie d’api allevate e miele prodotto. Morale, in questi anni gli apicoltori, proteggendo e allevando le api, stanno sopperendo, dove possibile, al declino degli impollinatori selvatici. Il declino degli impollinatori è dovuto, in ordine di importanza, all’uso massiccio di pesticidi, alla diffusione delle monocolture, all’utilizzo di specie vegetali sempre meno pollinifere e nettarifere, alla rapidità dei cambiamenti climatici, alla sistematica distruzione di ogni residuo ecosistema naturale come i bordi dei fossi, le siepi di confine e interpoderali, i pascoli spontanei, le rive dei corsi d’acqua, il sovra pascolo, l’inerbimento dei suoli, i bordi stradali e autostradali”.
“La Regione deve a nostro avviso – spiega la deputata – promuovere azioni atte a mantenere la biodiversità e salvaguardare la nostra apicoltura e applicare principio di precauzione, sancito dall’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. A tal proposito, ci sono già alcuni comuni siciliani che lo stanno già facendo, vietando come raccomanda il PAN l’uso di erbicidi al glifosato nelle aree comunali. La Regione potrebbe inoltre promuovere iniziative educative e di sensibilizzazione, anche presso le istituzioni scolastiche, finalizzate all’adozione di comportamenti alimentari sani ed un consumo consapevole del cibo, alla comprensione del legame sussistente fra api, ambiente, agricoltura e uomo, alla conoscenza delle modalità di produzione e delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti derivati dall’apicoltura, allo sviluppo di modelli di business che mirino allo sviluppo della produzione locale e al contrasto alle frodi attraverso la blockchain. Anche il Movimento 5 Stelle all’Ars ha fatto la sua parte, avendo presentato tra l’altro, un disegno di legge che favorisce e incentiva l’agroecologia e la protezione delle acque superficiali indispensabili per passare dalle parole ai fatti in tema di desertificazione dei suoli. Dalla salute dei nostri ecosistemi naturali – conclude la deputata – dipende la salute dei nostri concittadini. Se a questo governo regionale sta a cuore la salute dei siciliani, deve solo metterci la volontà politica” – conclude Angela Foti.

Condividi