Livelli essenziali di assistenza, Politanò (Fsi Usae): “la Calabria è agli ultimi posti, la sanità calabrese è allo sfascio”

StrettoWeb

Livelli essenziali di assistenza, Politanò (Fsi Usae): “la Calabria è agli ultimi posti. Questo triste dato è suffragato dallo sfasciume che avvolge la sanità calabrese”

Di seguito la lettera di Francesco Politanò, della Federazione Sindacati Indipendenti, alla commissione straordinaria dell’Asp di Reggio Calabria, al direttore sanitario, al Collegio sindacale, al Prefetto di Reggio Calabria, al Presidente Gr, al Commissario ad Act Pdr, al direttore del dipartimento Salute, al Ministero della Salute, al Ministero di Pubblica Amministrazione, al Tavolo “Adduce”, all’Anac di Roma:

“In questi giorni trova risalto, sulla stampa nazionale, una indagine circa l’ adempimento dei LEA regionali in sanità. In tale graduatoria la regione Calabria è collocata al quart’ ultimo posto (su ventuno). Tra tutte le regioni controllate la Calabria precede la sola Campania, con un distacco di circa 5 punti percentuali (adempimenti L.E.A. Calabria al 58,9% contro il 53,9% della Campania, mentre la regione al primo posto, con il 92,2 % degli adempimenti, risulta essere la Emilia Romagna). Questi tristi dati, sono suffragati dallo sfasciume che avvolge la sanità calabrese e reggina particolarmente. Alle considerazioni di carattere funzionale, si aggiunga che l’ ASP di Reggio Calabria, in dieci anni per la seconda volta, è stata sciolta per infiltrazioni mafiose con la conseguente nomina della Commissione Straordinaria. L’acclarata grave situazione e la conseguente nomina, da parte dello Stato, della amministrazione straordinaria, avrebbe dovuto tracciare una netta linea di demarcazione ed un inversione su ciò e chi negli anni ha contribuito alla mala gestione dell’ ASP. Si attendeva che vecchi modi di fare che, con la scusa di fronteggiare le emergenze (perenni), hanno dato modo di esistere a soluzioni creative non allignassero più (es.: prestazioni aggiuntive retribuite lautamente anche a medici di famiglia oltre che dipendenti, migliaia e migliaia di ore di straordinario pro-capite a dipendenti, un immane numero di turni di pronta disponibilità convertite, in qualche caso, in prestazioni aggiuntive, che nel loro assieme costituiscono il sistema bancomat, per non parlare di utilizzo di personale al di fuori delle qualifiche di assunzione e accentramenti di più incarichi alle stesse persone).

Questo stato di cose è certificato da atti ufficiali, quale per esempio: la deliberazione n. 329/2019 con la quale sono stati spesi 338.040 euro (al netto di di oneri riflessi) per tre mesi, ma ancora in essere, per 939 turni aggiuntivi. E’ utile far presente che con lo stesso importo anziché pagare una decina di persone (dipendenti, convenzionati e, sembrerebbe, anche pensionati ed inidonei), potevano essere assunti ben 26 medici a tempo pieno, che avrebbero garantito, in tre mesi, complessivamente circa ben 11856 ore di lavoro ordinario contro le 5.634 ore previste dalla citata deliberazione n. 329/2019; altro esempio è dato dalla deliberazione n. 426/2019, con la quale si autorizzano 3312 ore di prestazioni aggiuntive per il personale Tecnico sanitario dei laboratori di RX e LA, per gli ospedali spoke di Polistena e Locri, scusa la carenza di personale ed il collocamento in pensione di molti tecnici. In realtà, in tutta l’ASP, sono 81 i tecnici equamente divisi fra i due profili (TSRM e TLA) di cui si parla e di questi il 56,79%, precisamente 22 TSRM e 24 TLB, sono utilizzati nei due ospedali spoke, n. 13 TRSM e n. 13 TLAB presso l’ospedale di Locri mentre i rimanenti 9TSRM e 11 TLAB al p.o. Polistena. Solo i numeri sconfessano quanto si asserisce nella deliberazione n. 426/2019. Con la somma di 76.176 (3312hx23euro), qualora fossero vere le motivazioni addotte nella deliberazione n. 426/2019, si sarebbero potuti assumere n. 13 tecnici per tre mesi a tempo pieno che avrebbero garantito, in tre mesi, in regime ordinario n. 5616 ore (di più e non di meno), senza alcun costo aggiuntivo ed anzi con un risparmio sui 76000 euro previsti. Questi e molti altri atti dello stesso tenore oppure disposizioni di servizio, recano la firma del pensionato fatto oggetto della deliberazione n. 547/2019 di incarico a titolo gratuito.

Qui non si vuole tediare con disquisizioni di legittimità degli atti e delle proposte, ampiamente affrontate in note diverse inviate alle varie direzioni del tempo compresa l’attuale Commissione Straordinaria, ma ci si vuole soffermare sulle le considerazioni di seguito riportate. Tanto premesso e stante la grave situazione che attanaglia l’ASP di Reggio Calabria, la direzione strategica compresi i due Direttori, amministrativo e sanitario, anziché fronteggiare le gravi carenze, adotta la deliberazione n. 547 del 26/11/2019, proprio il giorno dopo che il sostituto, vero o presunto, del “primario” SAR di Polistena, emana una circolare nella quale comunica di garantire la sola emergenza/urgenza anestesiologica a decorrere dal p.v. mese di dicembre. Nel merito della deliberazione n. 547 del 26.11.2019 si osserva che nella prima pagina sono citate e richiamate 14 tra leggi e circolari che si riferiscono a circa un trentennio, ma non una di queste giustifica “la presenza di un collaboratore esperto che, quale referente della commissione straordinaria, possa…: programmare e pianificare le attività da svolgere per il raggiungimento degli obiettivi…; fungere da punto di congiunzione tra la commissione straordinaria, i Dipartimenti e le Unità Operative Complesse interessate ed il territorio…; analizzare e rielaborare il processo organizzativo inerente l’ approvvigionamento … a tal fine raccordando la UOC Gestione Risorse Economiche e Finanziarie, la UOC Provveditorato, Economato e Gestione Logistica, il Dipartimento dei Servizi e la UOC Farmacia; professionalizzare la gestione di programmi e progetti a livello aziendale; progettare un centro di riferimento aziendale per il coordinamento e la gestione dei progetti,…; elaborare dossier sulle modalità e sullo stato di attuazione sulle attività svolte…”.

Stando così le cose, ci chiediamo, ma a cosa servono il Direttore Amministrativo e Sanitario, i Direttori di Dipartimenti, ospedalieri e non, i Direttori di Distretto e le strutture complesse? Se con l’atto in oggetto è stato creato un SUPER-Direttore, dotato di poteri sovra-umani per poter reggere un siffatto carico di lavoro, sempre che espleti tali attività in maniera esclusiva e non svolga altri lavori. Il tutto non “implica lo svolgimento di incarico dirigenziale, direttivo, di vertice o comportante gestione di spesa…”, quindi a titolo gratuito, ma poi si continua: “è riconducibile alla tipologia del contratto di prestazione d’opera intellettuale ex-art. 2229 e ss. c.c.”, ed ancora si legge più avanti che l’incarico de quo: “non comporta oneri a carico del bilancio aziendale”. Dopo tali asserzioni ci sia concessa, per nostro limite, una domanda e cioè: come si concilia quanto sopra con l’affermazione più avanti esplicitata: “implica, esclusivamente il rimborso delle eventuali spese che dovessero essere sostenute dal professionista incaricato qual’ora quest’ultimo, su richiesta della Commissione Straordinaria ed ai fini dell’ epletamento dell’incarico, dovesse recarsi in località diverse da quella ove è ubicata la sede legale dell’Azienda Sanitaria Provinciale in proposito si specifica che tutte le spese……… non potranno superare gli importi previsti in relazione alle attività di missione per i dirigenti regionali”, ed ancora come si concilia con quanto riportato dall’articolo 10, comma 2, dellla Legge n. 60/2019 dove si asserisce che a tutto si fa fronte “ …. con oneri a carico del bilancio dell’azienda sanitaria locale od ospedaliera interessata.” E se le spese, eventuali, non saranno imputate al bilancio aziendale, da dove si prendono i soldi? Ma oltre le contraddizioni sopra elencate, altra cosa che non comprendiamo sono le asserzioni fatte in delibera: “le incontrovertibili capacità dimostrate dal dott….” e “.. la designazione del dott. ….., quale professionista scelto per svolgere l’incarico di collaborazione oggetto della presente delibera, possa soddisfare appieno il principio del buon andamento dell’azione amministrativa, con conseguente continuità dell’azione stessa..” , allora gradiremmo sapere se la presentazione delle proposte di cui alle deliberazioni nn. 329, 425 e 426, solo per citare alcune; l’adozione delle determine (es: n. 452/2019 eccetera), ods, quali il nr. 180, 182 del 2019, tutte oggetto di nostre note rimaste inevase, costituiscono buon andamento dell’azione amministrativa?

Altra discrasia che vediamo è in merito il richiamo all’articolo 10, comma 2, della L. n. 60/2019 che testualmente recita: ”Per le finalita’ di cui al presente articolo, la Commissione straordinaria, oltre al personale in posizione di sovraordinazione, può avvalersi, di esperti nel settore pubblico sanitario, nominati dal prefetto competente per territorio su proposta del Ministro della salute, con oneri a carico del bilancio dell’azienda sanitaria locale od ospedaliera interessata. “. Prevedendo un imperativo sul metodo di nomina dell’esperto, né crediamo che sia assolvente dire che “ è stato formulato un apposito quesito al Ministero competente al fine di poter avvalersi dell’opportunità offerta dalla L. 60/2019” per poi asserire, irritualmente e sic et simpliciter: “Constatato che non è ancora pervenuta alcuna risposta in merito e, pertanto, permane inalterata l’esigenza di un collaboratore esperto quale Referente della Commissione Straordinaria” si delibera, dopo diverse asserzioni, di conferire l’incarico di collaborazione a titolo gratuito, by passando la stessa legge. Tutto ciò mentre l’ASP di Reggio Calabria si caratterizza per carenze di personale e attrezzature che determinano la contrazione e sospensione di servizi; reparti lasciati da anni senza direttore di struttura complessa o sostituti (bandi ex-art. 18 assegnati a macchia di leopardo) con la conseguenza del caos che regna sovrano all’interno delle unità operative di degenza ed in moltissimi casi senza coordinatori (ex capi-sala) nominati illecitamente intuitu personae dal dirigente di turno; non vi è un piano di razionalizzazione delle risorse umane, mentre di contro sono allontanati dai compiti di istituto medici, infermieri, ostetriche, assistenti sociali ed OSS, nella più totale e discriminatoria deregulation, salvo poi citare le carenze a giustificazione delle ingenti spese extra.

La presenza di una Commissione Straordinaria, oltre ad assolvere alla gestione, è dettata dalla necessità di ricondurre nell’alveo della legalità l’operato aziendale ma anche per recidere i legami con la protervia, specialmente, di dirigenti, che non brillano nell’applicazione delle famose tre “E” (economicità, efficienza ed efficacia) poste a base dell’operato in sanità e che invece hanno gestito nell’esclusivo interesse del “sistema bancomat”. Certamente non era più urgente nominare un tuttofare super-dirigente, continuando a lasciare allo sbando unità operative e servizi che, pur tra mille difficoltà e senza direttori e con scarsità di mezzi, continuano a fornire servizi sanitari all’utenza. Ci saremmo aspettati un segnale di discontinuità, in realtà tutto cambia perché nulla cambi. Anche da questo si sarebbe capito l’inversione di tendenza.

Il Coordinatore Territoriale
Francesco Politanò

Condividi