Reggina, si chiude un decennio “altalenante”: la TOP 11 dei calciatori che hanno ‘lasciato il segno’

  • Lapresse / Francesco Saya
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    Puggioni
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    Acerbi (Lapresse / Francesco Saya)
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    Foto StrettoWeb / Salvatore Dato
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    Nicolas Viola
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    Barillà
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    Missiroli
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    Corazza (Foto StrettoWeb / Salvatore Dato)
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    Bonazzoli
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    Tedesco (LaPresse/Francesco Saya)
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    REGGINA
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StrettoWeb

La TOP 11 del decennio della Reggina, partito male e proseguito peggio. Ma, per fortuna dei tifosi amaranto, chiusosi alla grande…

La ultra centenaria storia della Reggina è ricca di momenti indimenticabili, bellissimi. Tanti, però, racchiusi negli ultimi 30. Pagine indelebili, eventi, aneddoti, ricordi. Ma soprattutto imprese impensabili fino a poco tempo prima. La Serie A, quella categoria che per ogni tifoso amaranto sembrava soltanto utopia, le battaglie nei campi più importanti d’Italia, e molto altro ancora. Di questi 30 anni però, si ricordano con maggior piacere i primi due decenni. L’ultimo, purtroppo, non è stato dolce per la Reggina, ma quantomeno si è chiuso alla grande.

Perché questa premessa? Perché si sta appunto per chiudere un decennio e i resoconti da fare sulla Reggina sono tanti. L’inizio non è stato dei migliori, con la seconda parte di una stagione (la prima in B dopo la retrocessione) proseguita peggio di com’era cominciata. Poi “l’illusione” della splendida annata culminata con la notte di Novara e il lento declino. La ripartenza, la risalita e… ecco come ci ritroviamo oggi. Sembra passato un secolo, eppure sono soltanto 10 anni.

Tanti sono stati i protagonisti di questo decennio, tra presidenti (ben 3), allenatori e calciatori. E, nonostante il periodo sia stato turbolento, ha comunque lasciato un bel ricordo per tanti di loro, rimasti comunque nei cuori dei tifosi amaranto. Li abbiamo racchiusi e ne abbiamo fatto un 11. Una formazione di tutto rispetto. Una formazione che racchiude i più bravi e i più amati. Tanti hanno calcato il campo del Granillo per diversi anni, e poi c’è chi è stato capace di fare tantissimo anche in pochi mesi. Il modulo scelto è il 4-3-1-2.

In porta, il prescelto è Puggioni, protagonista indiscusso della stagione che ha portato la Reggina ad un passo dalla riconquista della Serie A. Così come i 4 dietro. A sinistra Rizzato, a destra Di Lorenzo. Il primo è stato anche capitano, professionista serio e motorino inesauribile sulla fascia. Il secondo, dopo la trafila nelle giovanili, ha lasciato Reggio con il ricordo del doppio spareggio playout contro il Messina. Al centro, Acerbi e Adejo. Del centrale della Lazio, ben poco da dire. Una grande stagione, la sua, e tanti tifosi amaranto che già avevano capito di che pasta fosse fatto e dove sarebbe arrivato. Del difensore nigeriano si ricordano con piacere le sue stagioni in riva allo Stretto, dopo aver esordito in Serie A proprio con la maglia amaranto.

Al centro? A guidare la mediana, Nicolas Viola: al Granillo grandi prestazioni e gol di pregevole fattura. Corsa e muscoli affidati invece a De Rose e Barillà. Il centrocampista cosentino, dopo i bei ricordi lasciati in Serie B, è il capitano della portaerei guidata quest’anno da Toscano. “Nino ra Catuna” è invece stato sempre tra coloro che hanno provato a risollevare le sorti della squadra nei momenti di maggiore difficoltà. A far da collante tra centrocampo e attacco, un gioiello: Simone Missiroli. Tecnica, forza, velocità, colpo di testa, fiuto del gol. Un centrocampista completo.

Davanti? La “strana coppia” Corazza-Bonazzoli. Joker è storia recentissima. Ma, appunto, storia. Sì, è già nella storia un calciatore in grado di segnare 14 gol in 19 partite. E può tranquillamente rientrare, pur avendo militato soltanto per pochi mesi, nel decennio della Reggina. Il bomber di Asola, invece, da queste parti è idolo. Anche se dovessimo considerare la squadra del ventennio, lui ci sarebbe. Sempre. Per ciò che ha fatto in Serie A. Ma è solo quella del decennio. Quella in cui lui entra prepotentemente, di diritto. La decurtazione dello stipendio e la ripartenza, a suon di gol. Quella doppietta a Novara e l’urlo strozzato in gola. Ma lui c’è comunque e il suo ricordo è positivo.

Menzione a parte per il tecnico che guiderebbe questo speciale undici. La scelta è ricaduta su Giacomo Tedesco. Una decisione più passionale che di campo. In panchina c’è stato effettivamente pochi mesi, ma ciò che ha lasciato è – soprattutto – quella splendida corsa in mezzo ai seggiolini del San Filippo, verso i tifosi amaranto, al celebre gol di Balistreri. Senza dimenticare che lui, nel decennio, ci è entrato anche come calciatore. Condottiero esperto e saggio sempre di quel gruppo che ha sfiorato la A. In alto la FOTOGALLERY con lo speciale undici scelto dalla nostra redazione.

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