Ospite nella trasmissione “Passione amaranto”, sulla tv ufficiale del club in riva allo Stretto, Reginaldo ha dato importanti indicazioni
Reginaldo Ferreira da Silva è arrivato a Reggio Calabria in punta di piedi. A metà luglio scorso l’attaccante brasiliano ha firmato un contratto annuale dopo aver superato le visite mediche. Tanto scetticismo in città e tra i tifosi sul suo acquisto, rivelatosi in seguito assolutamente azzeccato. Reginaldo si sta ritagliando uno spazio importante in questa Reggina. Sono 16 le presenze in campionato e 3 i gol messi a segno, oltre ad una serie di prestazioni positive e due reti all’attivo in Coppa Italia. L’ex attaccante di Siena e Treviso ha fatto ricredere tutti quelli che lo ritenevano finito o sovrappeso, rispondendo sul campo alle critiche. Ospite negli studi di “Passione amaranto”, trasmissione condotta da Michele Favano sulla tv ufficiale del club, l’attaccante amaranto ha dato importanti indicazioni sul prosieguo della stagione, trattando vari argomenti.
Si parla della gara contro la Viterbese, squadra che ha messo in difficoltà la Reggina: “Sapevamo che sarebbe stata difficile perché loro venivano da diverse sconfitte consecutive, è stata una lotta ma ci siamo fatti trovare pronti. Nel girone di ritorno ci saranno partite complicate come questa. Lo scorso anno ho fatto il girone del nord (con il Monza, ndr) e posso assicurarvi che questo girone è tutta un’altra cosa, è molto più difficile”. Sul rigore di Denis: “La società ha lavorato bene e i frutti si vedono. Il pallone pesa anche in Serie C, ma Denis ha esperienza”.
Sullo scetticismo dei tifosi in estate: “E’ normale, è sempre stato così, è il bello del nostro mestiere. Sta a noi dimostrare di essere all’altezza”.
Sul rigore contestato: “Il contatto c’è stato, è evidente. Poi non conosco il regolamento nel dettaglio, ma il rigore ci sta”.
Su Paolucci, decisivo nell’inserimento in occasione del rigore: “Si sta allenando da qualche mesetto da quinto di centrocampo. Non è un episodio casuale”.
“Sul gol di Denis ho fatto uno scatto che nemmeno durante la partita”, scherza Reginaldo. “Chi non si diverte con una squadra così? Dopo una vittoria nel finale è ancora più bello”, prosegue l’attaccante amaranto.
Sul fatto che non stacchi mai sui palloni alti svela: “Sono alto 1,70, preferisco appoggiarmi al difensore. Poi se va bene vado via, se va male prendo il fallo. A volte passo senza toccare il pallone”.
Sulla crescita di De Rose: “I piedi ce li aveva già per fare lanci come quello di ieri (a Paolucci, ndr). Quando uno fa un po’ di gavetta e fa esperienza poi arriva al top”.
Sul rinnovo di contratto: “Speriamo di arrivare in Serie B, poi se ne parlerà”.
Sui compagni di reparto, Denis e Corazza: “Denis è il numero uno, professionista serio. Corazza una sorpresa ma non per noi. Ragazzo umile, che può fare anche di più”.
Su un ipotetico tridente: “Per me nessun problema, si potrebbe fare tranquillamente”.
Retroscena sul suo arrivo: “Mi voleva anche il Catanzaro, da due anni. Io ero ancora in Brasile e quando mi ha chiamato il mio procuratore ho subito detto di voler venire a Reggio. Mi era rimasta impressa quando ci avevo giocato in Serie A. Il calore del pubblico era impressionante, io ho giocato al Maracanà davanti a 65000 tifosi”.
“Mi aspettavo un inizio così perché abbiamo lavorato bene in ritiro. Abbiamo fatto allenamenti duri, a volte chiedevo di uscire (ride, ndr). Non mi aspettavo di essere imbattuto a questo punto, ma di fare qualcosa di importante sì“, prosegue l’attaccante.
Un calciatore che ha sorpreso Reginaldo: “Bresciani. E’ un ragazzo che mi ha davvero impressionato. Ora sta lavorando per recuperare”.
Sul confronto con il pubblico della Serie A: “Allora c’era più gente, più entusiasmo. Ma sono convinto che se andiamo in B si tornerà a quei livelli”.
Sulla decisione di tornare in campo: “Avevo smesso per un anno e mezzo, sono tornato per mio figlio di 12 anni e per i piccoli”.
La squadra che ha più impressionato Reginaldo: “Il Monopoli è arcigno, riparte bene e non molla nulla. Anche il Catanzaro, non dobbiamo dare per scontato che essendo lontano non rientri nella lotta”.