Di Maio lascia la leadership del Movimento 5 Stelle. L’annuncio ufficiale arrivato durante la presentazione dei facilitatori a Roma
Adesso è ufficiale: Di Maio non è più il capo politico del Movimento 5 Stelle. L’annuncio ufficiale è arrivato durante la presentazione dei facilitatori a Roma. Il Ministro degli Esteri afferma: “da oggi inizia il percorso per gli Stati generali del Movimento”, premette. “È giunto il momento di rifondarsi. Oggi si chiude un’era”. A quattro giorni dalle regionali in Emilia Romagna ed in Calabria avviene un vero e proprio ribaltone nel mondo grillino. “Di Maio è stato tirato per la giacchetta, dunque aspettiamo che assuma lui un’iniziativa”. E’ quanto afferma il premier Giuseppe Conte ai microfoni di Rtl. “Se fosse una sua decisione lo rispetterò anche se mi dispiacerà sul piano personale”, spiega il primo ministro italiano. I poteri passano a Vito Crimi, membro anziano del comitato di garanzia, in vista degli Stati Generali
Di Maio accusa: “i peggiori nemici sono all’interno. Sono quelli che lavorano non per il gruppo ma per la loro visibilità”
Di Maio è durissimo: “i peggiori nemici sono all’interno. Sono quelli che lavorano non per il gruppo ma per la loro visibilità”. E si toglie un altro sassolino dalle scarpe: “Ho visto che dopo la notizia delle mie dimissioni il titolo di Atlantia è salito in borsa”.
Di Maio: “Mi fido di chi verrà dopo di me”
“Mi fido di chi verrà dopo di me. E credo che il governo deve andare avanti. I risultati arriveranno. Abbiamo cinque anni di tempo per cambiare il Paese”. Tanta l’amarezza nelle parole di Di Maio: “Molti in questi mesi mi hanno accusato di esser stato troppo ingenuo: non mi sento tale ma preferisco passare per ingenuo che essere considerato un imbroglione. E personalmente continuo a pensarlo nonostante i tanti tradimenti”. Un discorso spesso interrotto dagli applausi.
Di Maio: “il M5S non può essere giudicato per 20 mesi al governo”
“Il M5S non può essere giudicato per 20 mesi al governo”. Così Luigi Di Maio, parlando al Tempio di Adriano. L’esecutivo “deve andare avanti, perché i risultati arriveranno ma “dobbiamo avere il tempo di mettere a posto quello che hanno messo in disordine per 30 anni quelli di prima”.