Reggina, Caserta: “Quando dissi a Foti che avrei firmato in bianco. Non interverrei sul mercato, è pericoloso a gennaio”

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Ospite in studio di ‘Vai Reggina’ è l’allenatore della Juve Stabia Fabio Caserta, reggino di nascita e in passato più volte vicino a vestire l’amaranto

Non solo grandi ospiti telefonici (Marcello Lippi), ma anche in studio. Presente alla trasmissione del canale ufficiale del club ‘Vai Reggina’, l’allenatore della Juve Stabia Fabio Caserta, reggino di nascita e più volte vicino in passato a vestire l’amaranto. Tra l’altro, proprio durante la serata non ha fatto nulla per nascondere il suo rammarico legato al non aver indossato la maglia della sua città. Lo dimostra il suo saluto ad inizio puntata: “Io un tifosissimo della Reggina e reggino doc”. Queste le sue parole.

“Avere una panchina importante fa la differenza, noi l’anno scorso vincemmo grazie alla panchina. Chi entrava dava il massimo e faceva anche meglio di chi usciva”.

Toscano? Innanzitutto è un amico. Ho visto come lavora e come gestisce il gruppo, è un grande allenatore e la Reggina è in buone mani. Io e lui abbiamo già parlato, lui ha già vinto e sa le difficoltà del girone di ritorno e delle avversarie di una capolista”.

Io alla Reggina? Chi lo sa. In passato? Il rammarico per non aver indossato questa maglia c’è. Ogni anno il contatto con la società c’era. L’ultimo anno prima della scadenza di contratto con la Juve Stabia, mi incontrai col presidente Foti e gli dissi che avrei firmato in bianco: ‘io firmo e tu metti la cifra’. Poi non se n’è fatto niente, mi dissero che c’era Colucci nel mio stesso ruolo e prima dovevano cederlo”. 

“Il ricordo della Reggina del passato? Ricordo Colomba, è stato il tecnico più tempo a Reggio quando io la seguivo da tifoso”.

“Cosa non farei? Intervenire sul mercato a gennaio, molto strano e particolare. Andare a prendere un giocatore adesso potrebbe essere molto pericoloso. Ci sono degli equilibri. Parlare di mercato in questo momento può essere deleterio, il gruppo sta facendo bene e si sa quanto è importante lo spogliatoio. Se, faccio un esempio, arriva un centrocampista nuovo, quello già in rosa potrebbe pensare: ‘perché l’hanno preso?’. Poi, se si acquista per migliorare o per rimpiazzare qualcuno che vuole andare via, è diverso. Ma Toscano e Taibi sanno cosa fare, sono anche stati dall’altra parte, calciatori. Sanno come funziona”.

“Il rientro dopo la sosta? Le prime 4-5 partite di ritorno sono determinanti. Sta alla Reggina far capire che, anche dopo la pausa, la squadra non ha cambiato il suo atteggiamento. E’ un segnale che si può dare alle altre”.

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