Reggio Calabria, 18enne accoltella la fidanzata: “vicinanza alla ragazza”

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Reggio Calabria, 18enne accoltella la fidanzata: “vicinanza alla ragazza, vittima di questo ennesimo tentato femminicidio”

“Una giovane donna è stata aggredita ieri a Locri da quello che doveva essere il suo compagno, subito fermato dalle Forze dell’Ordine. La Commissione Speciale Pari Opportunità della Città Metropolitana di Reggio Calabria esprime vicinanza alla ragazza, vittima di questo ennesimo tentato femminicidio. Tema che rimane grave, urgente e di stringente attualità in tutto il Paese“. E’ quanto scrive in una nota Giusy Massara, Vice Presidente Commissione Speciale Pari Opportunità Città Metropolitana di Reggio Calabria.Solo l’intervento tempestivo dei Carabinieri – prosegue- ha impedito che si portasse a compimento l’ennesimo feroce femminicidio e la morte per dissanguamento ed oggi possiamo dire che la ragazza, nonostante la ferocia e la violenza delle 14 coltellate infertele, è miracolosamente viva e la speranza è che possa rimettersi al più presto. Ma si rimargineranno mai le ferite dell’anima? Quelle difficilmente potranno smettere di sanguinare se non quando strumenti adeguati di perseguimento del reato ed efficaci investimenti per l’educazione e la rieducazione culturale delle vaste parti della società, riusciranno a garantire nuovi e paritari principi fondamentali della convivenza civile e del rispetto verso l’altro, soprattutto se parliamo di bambini, donne ed anziani. Non è certo il primo caso, né in Italia, né in Calabria o nell’intera area Metropolitana. La Cpo della metrocity di RC segue con apprensione il tema della violenza di genere, soprattutto quando ad essere coinvolte sono figlie di questa terra, come Antonietta Rositani che lotta contro le bruciature dell’anima e del corpo da quasi un anno ormai e non avremmo voluto che altra storia di violenza declinasse ulteriormente questa comunità.

“Come Vice-Presidente della Commissione Speciale Pari Opportunità dell’area Metropolitana di Reggio Calabria, come locridea, come donna e madre avverto un forte senso di disagio all’esito di quanto accaduto ieri proprio qui, nella mia terra. Ho provato più volte a scrivere, dopo aver letto qualche resoconto, qualche notizia, cercando di allargare l’orizzonte alle diverse implicazioni sociali e culturali. Ma tutto a gran fatica. Ritengo, tuttavia, che proprio questo blocco debba far parte del contributo alla canalizzazione delle idee di riscatto delle donne, che passa attraverso la vicinanza ed i migliori auspici per questa giovane donna. Perché non è il classico blocco dello scrittore. È sofferenza, rimuginìo, stanchezza … è un nodo che noi donne portiamo dentro. Come può l’uomo, che dice di amare la propria compagna, provocarne la sofferenza e la morte? Come ci si può difendere da chi ha una visione dell’amore tanto distorta? Troppe ormai le donne uccise, violentate, massacrate di violenza. Omicidi, o tentati tali, avvenuti in ambito familiare o nell’intreccio di relazioni sentimentali più o meno stabili. Violenze esercitate in modo sistematico in un contesto ideologico di stampo maschilista e patriarcale per mantenere la subordinazione economica, psicologica e fisica della donna che poi sfociano nel dramma estremo. La nostra quotidianità è ancora pregna di maschilismo che trasuda nelle parole, nelle allusioni, nei comportamenti degli uomini. Se questa, dunque, è la dimensione della storia che stiamo affrontando, intanto ci dobbiamo aspettare che questa scia di violenze perpetrate contro le donne non finisca dall’oggi al domani. Non bastano gli appelli, le mimose, per dire che “vogliamo bene alle donne”. No! Ci vuole un atto di “rivoluzione civile” all’interno del nostro Paese che va accompagnato, creato da buone politiche attive, non tanto sul piano della protezione della donna e del rispetto della legge, quanto su quello della diffusione del rispetto e della cultura della gentilezza affinché si giunga alla percezione che anche dare uno schiaffo alla propria fidanzata possa essere un reato punito dalla legge. “La violenza contro le donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani” (Kofi Annan). Il migliore auspicio, unito alla preghiera di guarigione della giovane colpita, è che una nuova società avanzata, civile e democratica non possa in futuro nutrirsi di cronache di abusi, omicidi e violenze”, conclude

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