Rocco Commisso e i suoi richiami calabresi, ‘minaccia’ Sky e afferma: “ci fazzu a job du bronx” [FOTO e VIDEO]

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La Fiorentina ha perso contro l’Atalanta. Stavolta niente polemiche arbitrali, ma Rocco Commisso ha fatto il suo solito show davanti alle telecamere

Rocco Commisso torna a far parlare di sé. Dopo lo sfogo al termine di Fiorentina-Juventus per le dubbie decisioni dell’arbitro Pasqua, il presidente viola è tornato davanti ai microfoni per parlare del momento difficile che sta vivendo la sua squadra. Oggi è arrivata un’altra sconfitta. Fiorentina avanti con Chiesa, rimonta dell’Atalanta con i gol di Duvan Zapata e Malinovskyi. Nessuna polemica arbitrale per il patron americano ma il solito show di parlantina tra italiano, lingua degli States e dialetto calabrese. Un poliglotta. Un clima molto disteso se confrontato a quello di settimana scorsa. Lì sì che qualcuno ha rischiato il linciaggio. Il secondo rigore assegnato alla Juventus scatenò il putiferio. Una settimana di polemiche e di botta e risposta. Ad iniziare fu proprio Commisso: “Tutto questo non fa male solo a Firenze ma a tutto il calcio italiano. Con 350 milioni di monte ingaggi, non hanno bisogno di aiuti. Che vincano sul campo. Io parlo per i fiorentini ma anche a nome del sistema calcio italiano. Anche perché queste parole verranno scritte su tutti i giornali americani e l’Italia si deve ben guardare da questo schifo di arbitraggio. Cosa potrebbero dire i vertici dell’Aia dopo le mie dichiarazioni? Che vengano a vedermi, bisogna farla finita. Non può essere così. Che alcune squadre siano avvantaggiate ed altre, come Firenze, no”.

Poi l’attacco a Nedved, le risposte degli juventini, le accuse dei tifosi viola e le uscite di qualche opinionista di Sky. Un clima rovente che non sembra essersi raffreddato del tutto. E dire che siamo nel periodo dell’influenza! Oggi la vittima dell’attacco di Rocco da Gioiosa Jonica è Sky. Proprio per via delle parole di qualche ex calciatore che oggi fa l’opinionista per la tv satellitare (come Costacurta) sono arrivate le frecciatine del patron viola: “Voglio ringraziare i tifosi, oggi ed in questi giorni sono stati eccezionali, spero non li multino. Sono i numeri uno. L’Atalanta è una buonissima squadra, la sconfitta si può accettare. Contro il Bologna abbiamo subìto un gol all’ultimo minuto mentre contro la Juventus sappiamo tutti come è andata…Stiamo mettendo molti soldi, ne metteremo altri se mi lasciano fare lo stadio. Io l’italiano non lo parlo bene, so che ci sono tanti italiani che lo parlano meglio di me. Per mettersi a confronto con me però bisogna parlare in inglese e dopo ci fazzu ‘a’ job du Bronx‘. Ci sono stati troppi commenti, soprattutto su Sky, che non mi sono piaciuti, specialmente di ex giocatori. Sky è di proprietà degli americani pure, quindi lasciate stare gli americani. Se è una minaccia? No no, io dico lasciatemi stare”.

Non si è ben capito cosa volesse dire Commisso con l’espressione “a job du Bronx”, ma il suo sfogo, le sue parole in dialetto calabrese misto ad italiano ci hanno fatto venire in mente un altro personaggio, quel “Cetto La Qualunque” magistralmente interpretato da Antonio Albanese. Commisso, proprio come Cetto, promette la luna (“U pilu” nel caso di La Qualunque). Impegni mirabolanti (lo stadio nel caso dell’uno, il Ponte sullo Stretto nel caso dell’altro) e grande consenso del pubblico. Due personaggi simili, se ci è permesso. Si esaltano con le folle, sotto la luce dei riflettori, risultano simpatici e genuini. Speriamo soltanto che Rocco si fermi a questa emulazione e che non gli venga in mente di prendere spunto da Cetto per altro. La simpatia non manca, senza “dubbiamente”, ma se Commisso decidesse di costruire “un pilastro di cemento armato per ogni torto arbitrale subìto” potremmo ritrovarci una Firenze immersa nel grigio.

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