Coronavirus, un morto in Veneto nella notte
E’ morto all’ospedale di Schiavonia (Padova) intorno alle 22:45 uno dei due pazienti colpiti dal nuovo Coronavirus in Veneto a Monselice. L’uomo aveva 77 anni ed era ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva da una decina di giorni, con precedenti patologie. Era un muratore in pensione. Si chiamava Adriano Trevisan e aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo’. Le due persone, secondo quanto ricostruisce la stampa locale, frequentavano lo stesso bar a Vo’ Euganeo, ed erano stati ricoverati un paio di settimane fa fa all’ospedale di Monselice. Non è chiaro come i due possano aver contratto il virus. Pare certo, comunque, che non abbiano visitato la Cina di recente. Il ricovero a Monselice era stato inizialmente per infezione polmonare. Poi le due persone sono stati trasferite in Azienda ospedaliera a Padova, al reparto malattie infettive.
Intanto il comune di Vo’ Euganeo e’ stato isolato ed e’ cominciato lo screening della popolazione. “Siamo preoccupati – ha detto il governatore Zaia – ho parlato col sindaco di Vo’ Euganeo per adottare tutte le misure: chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali, cercando di ricostruire tutte le attivita’ sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual e’ il livello di cordone sanitario da mettere in atto. Non bisogna diffondere il panico, ma la prima regola e’ l’isolamento“.
Si presenta semideserto Vo’ Euganeo, il piccolo comune del padovano dove si sono riscontrati i primi due casi di Coronavirus del Veneto. Nessun bar ne’ altro locale pubblico aperto, le uniche luci arrivano dagli uffici del comune dove e’ in corso una riunione del Coc – Centro operativo comunale – presieduta dal sindaco Giuliano Martini. Gli abitanti sono increduli e attendono di capire sotto quale forma prendera’ vita da domattina il cordone sanitario che blocchera’ ogni attivita’ del paese. Saranno interrotte anche le fermate dei mezzi pubblici e gli studenti di Vo’ che frequentano le scuole a Padova, vicino capoluogo, dovranno rimanere precauzionalmente a casa.
Dopo i due casi di Coronavirus a Vo’ Euganeo, nelle prossime ore la Regione Veneto sottoporra’ a tampone 4.200 persone: i 3.300 abitanti del Comune padovano, i 300 familiari e conoscenti dei due contagiati e 600 operatori dell’ospedale di Schiavonia (Padova). Lo ha riferito Francesca Russo, direttrice del Dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto. Russo ha spiegato che “se gli operatori sanitari dovessero risultare negativi al tampone andranno a casa in isolamento fiduciario. Coloro che non vogliono andare a casa potranno essere sorvegliati in ospedale. L’ospedale e’ chiuso, e tutte le attivita’ programmate sono state sospese. Le persone ricoverate torneranno a casa dopo aver fatto il tampone, che verra’ fatto per tutti i reparti dell’ospedale; per i reparti che sono stati interessati, pronto soccorso, medicina interna, geriatria e rianimazione, il tampone verra’ ripetuto“.