Rissa nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: detenuto picchia agente

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Ennesima aggressione nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: la denuncia del Cosp

Ennesima aggressione nell’ottavo reparto della casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto. Un detenuto extracomunitario avrebbe ferito un agente di polizia penitenziaria colpendolo con un pezzo di legno. A riportare l’accaduto è il segretario del Cosp Mimmo Mastrullo, che racconta:

“L’agente è stato ferito con un pezzo di legno ricavato da una scopa in dotazione, mentre l’agente cercava di separare alcuni detenuti che stavano avendo un diverbio. Il poliziotto G.B., 50enne, sarebbe al pronto soccorso dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto”. L’aggressione sarebbe avvenuta stamattina, nel reparto in cui sono detenuti si soggetti psichiatrici. “Il poliziotto, racconta ancora Mastrulli, si sarebbe salvato solo grazie all’intervento dei colleghi. Quante altre vittime dobbiamo ancora aggiungere sul pallottoliere? Siamo poliziotti non carne da macello per galeotti”. 

Mastrulli non usa mezzi termini, l’8° reparto è “il reparto della vergogna”, e passa in rassegna quanto accaduto negli ultimi mesi: “incendio, aggressioni, intossicazione da fumo, ferimenti, lesioni, dileggio, oltraggi e chi più ne ha più ne metta”.

Durissimo il commento del Delegato nazionale della Sicilia della FS-Co.S.P.: “siamo uomini Poliziotti che rischiamo la vita per 1.300 euro al mese, quando ci pagano anche gli emolumenti accessorie. In tutto Penitenziario sarebbero in totale presenti circa 230 reclusi, la cui vigilanza è stata affidata a poche unità, considerando il piano ferie in atto, i diritti contrattuali e sindacali, le assenze giustificate per malattia e leggi di tutela. Uomini e donne sempre presenti in servizio nonostante turni massacranti, sovraccarico di lavoro, mancato pagamento del lavoro straordinario obbligato oltre le sei ore e fino a raggiungere le 12 ore continuative. Pochi riposi, a rischio anche le ferie estive e poi ancora, mancato pagamento del lavoro straordinario dei mesi marzo, aprile e maggio, mancato pagamento FESI(servizi disagiati ) dell’anno precedente 2018, un ccnl scaduto da 170 giorni e non si parla di rinnovo se non una vacanza contrattuale pari a 14 euro mensili. Una miseria per chi è chiamato a svolgere attività di specialisti della formazione e della sicurezza delle Carceri Italiane a quota 64.000 contro 54.000 posti letto e con una carenza di -12.000 unità di Polizia“.

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