Elezioni comunali a Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, Luigi Genovese: “pensare di utilizzare la coalizione senza un confronto è un principio singolare”

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Elezioni comunali, Genovese: “quanto emerge in riferimento alle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno nei comuni di Barcellona P.G. e Milazzo palesa alcune criticità che vanno chiarite. Lo ritengo indispensabile per evitare speculazioni e rappresentazioni distorte delle realtà”

“Quanto emerge in riferimento alle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno nei comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo palesa alcune criticità che vanno chiarite. Lo ritengo indispensabile per evitare speculazioni e rappresentazioni distorte delle realtà”. Così il capogruppo all’Ars di Ora Sicilia, Luigi Genovese, che spiega: “Nell’ultima settimana ho partecipato a due distinti incontri a cui erano presenti assessori, deputati regionali e nazionali in rappresentanza di tutte le anime del centrodestra. Il fine di queste riunioni era la ricerca di un percorso sinergico come presupposto necessario per la scelta di profili adatti alla candidatura a sindaco nei due comuni della provincia tirrenica. Ma il primo messaggio, lampante, era già arrivato dagli assenti ingiustificati a quegli incontri, che invece hanno scelto di affidare il loro pensiero ad una serie di iniziative mediatiche non condivise nemmeno con i rispettivi partiti di riferimento. E quel messaggio era chiaro: le scelte erano già state deliberate altrove, a quanto pare. Ciononostante – prosegue Luigi Genovese – mi sono approcciato alla questione con spirito inclusivo, dando priorità alla logica di coalizione, quindi al principio dell’alleanza tra individui che si riconoscono in valori condivisi. Evidentemente, però, quanto emerge in questi giorni palesa una visione per così dire “alternativa” del principio stesso di coalizione, una visione che sconoscevo, fondata su una logica spiazzante: decidere aprioristicamente senza consultare gli alleati, che evidentemente non vengono considerati tali, vanificando pertanto il senso stesso degli incontri in questione. Questo non è accettabile: un’alleanza si basa sulla concertazione, non di certo sulla prevaricazione legata alla singolare idea che esistano gerarchie preordinate”.

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