Il negazionismo storico, tra Ulisse e i bruti

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A proposito di negazionismo

di Graziella Tedesco – “Fatti non foste per viver come bruti” , lo disse Ulisse ai suoi uomini per incitarli ad andare avanti quando giunti con l’imbarcazione alle Colonne d’Ercole, paralizzati si rifiutavano di andare oltre perché avevano una paura folle e ancestrale dell’ignoto, dello sconosciuto. Allora si pensava che il mondo conosciuto si fermasse alle Colonne
d’Ercole e cioè all’attuale Stretto di Gibilterra e Ulisse da uomo di spirito, assetato di conoscenze li spinse “ andare avanti, andare oltre, proprio perché l’uomo non è un bruto ed è dotato di intelligenza e di spirito. L’uomo di spirito, pensa, progetta, vive, fa proprie le virtù e le conoscenze degli altri, progetta ed è partecipe della meravigliosa
Storia dell’Universo. Il bruto si accontenta di ciò che madre natura gli porge e cioè il cibo per nutrirsi e la possibilità di riprodursi. Ora, sarebbe pura retorica stucchevole stare qui ad elencare i filosofi, i teologi, i pensatori, i pedagogisti, i letterati che dai presocratici ad oggi sostennero la posizione di Ulisse, sono un numero incalcolabile e
imprecisato. E sarebbe pura e retorica stucchevole dire che ad un certo punto della Storia dell’Umanità, quattro filosofi tedeschi e una manciata di pensatori sostennero il contrario e cioè sostennero che la forza bruta avrebbe dovuto dominare il mondo, perché il più forte, il più sano, il più puro geneticamente, poteva e doveva reggere le
sorti del mondo. Dunque se era il più forte che aveva diritto di esistere secondo le leggi di natura, non c’era spazio per le persone di costituzione fragile se doveva essere puro, non c’era non doveva essere straniero o appartenere ad una religione diversa dal dominatore o non doveva avere un Handicap, non doveva essere rom, non doveva 
essere di colore diverso, non doveva appartenere a quella meravigliosa diversità che caratterizza ogni singolo uomo e ogni singola storia delle culture che popolano la terra.
Ovviamente è retorica stucchevole dire che tale teoria si incrociò con la follia di un numero considerevole di uomini
che dominavano allora una Nazione. Continuo ad affermare che è retorica stucchevole dire ciò che è accaduto dopo perché i libri di storia non mentono, non mentono i sopravvissuti, non mentono i cimiteri, le fosse comuni, i luoghi, i campi di concentramento, i 50 milioni di morti, che fece la seconda guerra mondiale, questi non mentono. Non mentiva Primo Levi quando raccontava che degli uomini delle donne e dei bambini ne facevano saponette, perché li squagliavano e nei forni e con la loro pelle, se avevano tatuaggi, ne facevano paralumi. Ora questa diventa retorica
stucchevole per chi ha letto, per chi ha studiato, per chi ascolta, per gli uomini di spirito. Gli altri quelli che scrivono cattiverie sulle porte dei sopravvissuti, quelli sono incolti, non oserei dire neppure negazionisti. Questa parola che definisce una categoria di uomini e che va tanto di moda in questi ultimi tempi. Sono simili agli uomini di Ulisse
che avevano paura di andare avanti perché l’ignoto gli faceva paura. La storia però ci ha insegnato che l’ignoto, il diverso, lo sconosciuto fanno parte della Meravigliosa Storia dell’Umanità. Questi graffitari che comprano le bombolette e imbrattano le porte altrui, perché non utilizzano le loro finanze per comprare un libro di storia? Lo stesso dicasi di tutti coloro che pensano che è meglio buttare gli immigrati in mare per risolvere il problema politico e lo stesso dicasi di coloro che emarginano, calpestano, il diverso, il più debole, il più fragile. La forza bruta è dei bruti e cioè di quelli che si accontentano di ciò che madre natura elargisce loro e cioè cibo e riproduzione. Lo
spirito, l’intelligenza, la curiosità, la sete di conoscenza, la tolleranza, l’accoglienza è proprio degli uomini liberi. La meravigliosa Storia dell’Umanità è troppo bella e troppo varia perché questi personaggi la influenzino con le loro paura. E allora i politici di spirito, gli uomini di spirito non lascino spazio a questi rigurgiti. Gli insegnanti spieghino
bene la storia ai ragazzi, i catechisti, i sacerdoti, la Chiesa, urlino, il meraviglioso messaggio di Cristo. Non lasciamo spazio a questi corsi e ricorsi della storia, a questi oscuri rigurgiti. Rimbocchiamoci le maniche e riprendiamoci i nostri spazi: gli spazi dell’Uomo creatura sacra”.

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