Reggina, Foti a tutto campo: Gallo, le 4 promozioni, il nuovo stadio, il retroscena Gustinetti-Bolchi

StrettoWeb

L’ex presidente amaranto Lillo Foti è stato ospite telefonico di ‘Buongiorno Reggina, sul canale ufficial del club, per parlare di tanti argomenti

30 anni di successi, di gioie, di dolori e dispiaceri. 30 anni intensi quelli della Reggina con a capo il presidente Lillo Foti. L’ex patron amaranto, che ha riscritto la storia del club dello Stretto, è stato ospite telefonico di ‘Buongiorno Reggina’, sul canale ufficiale del club. Queste le sue parole.

LA REGGINA ATTUALE“La Reggina sta facendo un campionato straordinario, i numeri sono dalla nostra parte. L’avversario di stasera ha delle discrete qualità, i risultati non l’hanno aiutato. Sarà una partita dal grande valore agonistico e mi auguro che gli amaranto possano ancora confermare il trend di questa stagione. L’ossatura della squadra costruita quest’anno metteva i presupposti per un campionato di vertice, sicuramente i risultati consequenziali sono al di sopra delle aspettative anche dei tifosi con più fede. Bisogna dare merito a chi ha costruito la squadra, al tecnico e alla società. E ora si può guardare con grande ottimismo al futuro”.

LE 4 PROMOZIONI DELL’ERA FOTI“Delle mie 4 promozioni qualcuna programmata? Quella del ’99 in Serie A è stata una partita alla roulette. Una partita giocata in base a quelle che erano le sensazioni e le emozioni, così come l’intervento societario dell’ultimo mese che ha dato alla squadra un segnale importante. Il campo ci ha dato ragione, ma credo che nessuno – io per primo – pensava ad inizio stagione quello che è poi accaduto. Era sicuramente un gruppo di uomini, di calciatori composti da grandissimi valori umani. Lo dimostra il rapporto che c’è adesso con tutti e tra tutti, dopo 20 anni. Nell’anno della promozione dalla C alla B con Zoratti, invece, c’era già una consistenza di squadra che l’anno prima ci aveva portato a sfiorare il salto. Altra annata straordinaria e con grande sorpresa fu quella con Scala. Ci siamo avvalsi anche dello spareggio contro la Virescit. La seconda promozione in Serie A era invece stata sicuramente programmata”.

LA REGGINA E IL RAPPORTO CON LA CALABRIA“A me dispiace se adesso ci sono degli ‘imprevisti’ con Catanzaro e Cosenza, ma negli anni in cui noi eravamo in Serie A c’è stata una grande partecipazione anche da parte loro, da parte di tutta la provincia e di tutta la regione. Un grande aggregamento della Calabria intera”.

L’ERA GALLO“Do atto al presidente Gallo di aver avuto un grandissimo coraggio, supportato da grandi potenzialità ed investimenti. Sono sacrifici suoi personali messi a disposizione di questa realtà. Credo che sia diverso rispetto a quella che era la storia della Reggina di 30 anni fa. Eravamo più ‘garibaldini’, avevamo costruito tutto da soli e col concorso di tutti. Non c’erano degli spettatori ma dei protagonisti. Il pubblico e la gente in strada è stata protagonista di quei 30 anni. Protagonista di una cosa che sentiva sua. Nessuno si accorgeva di vivere un momento in cui le proprie disponibilità erano al servizio della squadra del cuore. Adesso c’è invece stato un investimento importante, una società che ha messo a disposizione risorse di grande spessore. E il pubblico partecipa con gioia ad un risultato e ad un traguardo che ormai è prossimo”.

FOTI ALLO STADIO“Io al Granillo? Il mio cuore è sempre amaranto, non si è sbiadito col tempo. Partecipo indirettamente, con gioia e in silenzio, ai risultati di questa squadra. Ringrazio il presidente Gallo che è stato gentilissimo a chiedere una mia presenza allo stadio. Vediamo, devo essere pronto mentalmente”.

RICORDI“Davanti ho lo specchio di quella nostra curva all’Olimpico. Era stato proprio quello spicchio di curva a spingere Cirillo e Cozza al gol. Ci siamo divertiti. Erano gioie condivise, di cui ognuno si sentì partecipe”.

LA SCELTA RISCHIOSA“Gustinetti-Bolchi? Sensazione di spogliatoio dopo il 3-0 del Chievo. Alla luce di un campionato spumeggiante e di un grandissimo gioco espresso, era come se ci fosse appagamento. E allora si rischiò quella decisione. Rimaneva un mese in cui bisognava stringere la cinghia”.

IL NUOVO STADIO “Se Gallo riuscirà a fare lo stadio? Era uno dei miei progetti a cui non è stata data importanza o attenzione necessaria. La città ha bisogno di investimenti, di avere un po’ di coraggio. Senza quello, in un momento difficile come questo per tutti, ci potrebbe essere solo recriminazioni”.

LO SPARTIACQUE SOCIETARIO “Il playoff a Novara spartiacque per il futuro societario? Quel gol di Rigoni ha sicuramente dato una mazzata. Io credo però che, almeno per quanto riguarda l’aspetto societario, io identifico il momento cruciale nell’anno in cui siamo retrocessi dalla A alla B in cui sono state spese molte energie e risorse”.

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