L’attaccante della Reggina, il brasiliano Reginaldo, è stato ospite di ‘Vai Reggina’, sul canale ufficiale del club: queste le sue parole
Uno dei punti fermi della Reggina, uno dei più esperti e più tecnici della rosa a disposizione di Mimmo Toscano. Reginaldo si è fatto volere bene sin da subito, apprezzato dai tifosi per l’impegno oltre che per quello che riesce a regalare in campo. E’ stato ospite di ‘Vai Reggina’, sul canale ufficiale del club. Ecco le sue parole.
L’INIZIO DEL 2020 – “Dopo Natale abbiamo fatto dieci giorni di carichi. Ci poteva stare che potessimo soffrire per 10-20 giorni dopo le vacanze. Ma dalla partita contro il Bari abbiamo dimostrato che stavamo tornando. Sapevamo che il girone di ritorno sarebbe stato difficile. Tutte le squadre si chiudono dietro alla ricerca di un punto. Sapevamo che non potevamo reggere quei ritmi che abbiamo tenuto all’andata, ma non ne abbiamo risentito in termini di risultati come tanti dicevano”.
IL CALORE DI REGGIO – “Reggio Calabria ti fa sentire importante non solo perché sei calciatore, ma anche perché sei una persona. Mi fermo spesso a parlare con alcuni sotto casa. E’ per loro e per queste cose che la città merita la nostra maglia sudata. Ai tifosi non importa se vinci o se perdi, ma se dai tutto. Anche a Bisceglie, noi eravamo sotto ma loro cantavano fino all’ultimo”.
IL PRESIDENTE GALLO – “L’immagine che mi è rimasta impressa? Il primo giorno quando sono arrivato, ho fatto la foto col Presidente. E’ un tipo che parla poco, ma quando parla si fa capire. Non lo fa perché ci rimprovera, ma perché ci vuole far intendere per chi e per cosa giochiamo. L’altro giorno ci ha fatto un discorso bellissimo. Ci ha detto: ‘oggi non gioca Reginaldo brasiliano o German argentino, ma giocano tutti calciatori reggini”.
IL PASSATO – “Cosa conoscevo della Reggina prima di venire qua? Quando c’è stato il primo contatto ho detto subito sì. Mi ricordavo un Reggina-Fiorentina quando io ero in viola. Avevamo entrambe la penalizzazione se non erro. Mi colpì. Anche Nelson Dida lo ha detto tempo fa, rimase impressionato dalla tifoseria della Reggina. Ho fatto un anno da professionista in Brasile, al Vasco da Gama, e lo stadio era sempre pieno. Ho giocato davanti a 65 mila persone. Quando si entra al Granillo si sente la passione e il calore”.