Pagnoncelli: “dopo il doppio voto in Emilia-Romagna e in Calabria, la Lega si mantiene stabile intorno al 32%, senza contraccolpi. Cresce invece il Pd, trainato dall’effetto voto: e guadagna due punti arrivando così al 20,3%. I Cinque Stelle ai minimi dal 2013: 14%”
“Dopo il doppio voto in Emilia-Romagna e in Calabria, la Lega si mantiene stabile intorno al 32%, senza contraccolpi. Cresce invece il Pd, trainato dall’effetto voto: e guadagna due punti arrivando così al 20,3%. I Cinque Stelle ai minimi dal 2013: 14%”. E’ quanto afferma il sondaggista Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera, dove scrive che “Fratelli d’Italia si attesta al 12%, con una crescita di quasi due punti sull’ultima rilevazione. La forza evidente della leadership di Meloni e la sua capacità di intercettare malumori di parte dell’area di centrodestra danno ragione di questa avanzata”. “Tra le altre formazioni, Forza Italia continua a mantenere il proprio livello di consensi intorno a poco più del 6%, qualcosa in meno rispetto all’ultima rilevazione, ma in linea con i dati precedenti. Italia viva perde quasi un punto rispetto al dato di dicembre, anche perché la visibilità di Renzi è stata in parte oscurata dalle consultazioni regionali cui questa formazione non ha partecipato”, prosegue Pagnoncelli, aggiungendo che “tendenze simili si registrano per i consensi al governo, al presidente del Consiglio, ai principali leader politici. Per i quali prevale una sostanziale stabilità. L’apprezzamento del governo fa registrare un indice del 45%, esattamente lo stesso dato registrato subito dopo la nascita del Conte II. Il presidente del Consiglio – specifica Pagnoncelli – si attesta su un indice del 50, in ripresa rispetto alle ultime rilevazioni e vicino ai dati registrati nei primi mesi di governo”.
“Giuseppe Conte si conferma – aggiunge Pagnoncelli – il politico più apprezzato, distanziando di 9-10 punti gli inseguitori. Seguono Salvini e Meloni affiancati. Salvini si colloca al 42%, in ripresa di quattro punti rispetto all’ultima rilevazione. La diffusa presenza mediatica garantitagli dalla campagna emiliana ha dato frutti positivi. Ma ancora migliori i risultati di Giorgia Meloni, che ottiene un dato analogo a quello del segretario della Lega (41), con un incremento di ben cinque punti rispetto all’ultima rilevazione, tornando ai livelli migliori degli ultimi mesi. Per quel che riguarda gli altri leader e capidelegazione, le variazioni sono contenute. Solo Zingaretti, anche in conseguenza del voto emiliano, fa segnare una crescita apprezzabile, di circa tre punti, arrivando a un indice del 27″. “Il dato più evidente infine è che il governo mantiene e consolida i propri consensi. Se la crisi del Movimento 5 Stelle non diviene dirompente, si rafforza la possibilità di durare a lungo”, conclude.