Emergenza Coronavirus, Serie C: accordo Lega Pro e Aic per la sosta delle attività, il comunicato

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Serie C, riunione sull’emergenza coronavirus: raggiunto l’accordo tra la Lega Pro e l’Aic per la sosta delle attività

Si è tenuta questa mattina in call conference la prima riunione sull’emergenza coronavirus tra Lega Pro e AIC (Associazione Italiana Calciatori), alla quale hanno partecipato i presidenti Ghirelli e Tommasi, il vice Presidente AIC, Calcagno, il segretario generale Lega Pro, Paolucci ed il DG di AIC Grazioli. Ecco il comunicato ufficiale: “La riunione si è aperta con il comune impegno teso a portare a termine il campionato Serie C, nella speranza che le condizioni sanitarie lo consentano, pur nella consapevolezza di trovarsi di fronte ad uno scenario da monitorare con attenzione giorno dopo giorno in attesa delle indicazioni e dei provvedimenti delle Autorità. Il tavolo si è già attivato per valutare e quantificare l’entità dei danni subiti e di quelli che nel prossimo futuro i club si troveranno ad affrontare”.

“Non appena verrà pubblicato il testo del Decreto “Cura Italia” – continua la nota – il tavolo approfondirà e si confronterà sugli strumenti da porre in campo per fronteggiare questa situazione emergenziale. Lega Pro ed AIC hanno condiviso un percorso per affrontare insieme i sacrifici che la crisi richiederà. Preso infine atto delle disposizioni e raccomandazioni delle Autorità e della Federazione Medico Sportiva Italiana, che individuano nei giorni a venire il periodo del possibile “picco massimo” dei contagi da Coronavirus Covid-19, Lega Pro ed AIC hanno ritenuto doveroso e prudente per la tutela della salute di tutti gli addetti ai lavori dei club, posticipare alla data del 3 aprile p.v. il termine fino al quale dovrà essere osservata la sosta delle attività, rimanendo invariate le prescrizioni che i tesserati dovranno osservare ed in particolare:

  • a) evitare gli spostamenti in entrata e in uscita dal luogo di dimora o domicilio nel comune dove ha sede l’attività lavorativa ovvero dal differente luogo dove gli stessi effettivamente abitano, salvo le ipotesi legate a situazioni di necessità o motivi di salute;
  • b) rimanere nella propria abitazione, in caso di febbre superiore a 37,5 gradi, limitando al massimo i contatti sociali, nonché di contattare il proprio medico curante;
  • c) non uscire dalla propria abitazione per chi è sottoposto alla quarantena o è risultato positivo al virus”.
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