Reggio Calabria, Antonia Vadalà (ONE) incoraggia i giovani reggini: “i sogni si realizzano se davvero ci credete. Calabria? E’ il posto migliore al mondo”

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StrettoWeb

Intervista alla giovane reggina Antonia Vadalà: da Reggio Calabria a Bruxelles, la 26enne oggi è ambasciatrice di One Campaign per il Belgio 2020

Viso dolce, ma il carattere di una tigre. Generosità e determinazione sono le qualità servite ad Antonia Vadalà, la 26enne reggina diventata da circa un mese ambasciatrice di One Campaign 2020 in Belgio, per ottenere questo grandioso riconoscimento e fare carriera all’estero. StrettoWeb già ieri in un articolo ha raccontato in anteprima la vicenda della giovane calabrese e fornito le informazioni sulla suddetta organizzazione internazionale. Per saperne di più e conoscere la storia da vicino, la redazione ha contattato la diretta protagonista. Antonia Vadalà si è presentata, partendo dalla sua carriera di studentessa: “mi sono diplomata a Reggio presso l’Istituto Magistrale Tommaso Gullì, indirizzo linguistico. Quindi ho studiato tre lingue per cinque anni. Finita la scuola, per proseguire i miei studi, ho iniziato a cercare online qualcosa a livello internazionale. Ho trovato un corso a Milano che si chiamava ‘Scienze Internazionali e Istituzioni Europee’, per seguirlo ho deciso di trasferirmi quando avevo 19 anni. In questi tre anni, che sono stati molto belli, nel frattempo ho fatto vari tirocini e anche un servizio volontario europeo in Polonia. Qui ho aiutato delle persone in una casa di cura: non conoscevo la lingua polacca, quindi dovevo adattarmi con altri modi per comunicare con le persone. Poi ho continuato sempre a Milano un percorso di Laurea Magistrale in lingua Inglese, che mi ha permesso di essere sempre in contatto con studenti stranieri. Da lì sono partita per un progetto di ricerca in Germania, per poi tornare in Italia e laurearmi”.

ONE E IL NUOVO RUOLO – Dalla Germania, alla Polonia, fino al Belgio. Tanta gavetta per Antonia, che con il nuovo anno ha realizzato un sogno: “One lo conoscevo da tempo, perché ho avuto modo di collaborare con alcune Ong e già sapevo della sua esistenza. Non avevo però mai pensato di poter lavorare con loro. Così nel dicembre 2019, al termine di un contratto da tirocinante, ho iniziato a cercare qualcosa qui a Bruxelles. Desideravo un’esperienza che mi permettesse di sentirmi viva, oltre quello che è il lavoro o lo studio. One ha lanciato la domanda di candidatura per gli ambasciatori 2020 ed io ho mandato la mia candidatura. Mi hanno selezionata e dopo un colloquio abbiamo fatto due giorni di formazione, adesso a febbraio abbiamo iniziato questa campagna. Siamo andati in giro per le strade, al Parlamento Europeo per cercare persone che potessero firmare e aderire alle nostre posizioni. L’emergenza coronavirus ha bloccato purtroppo tanti eventi, ci stiamo però muovendo sui social e in particolar modo su Twitter, dove contattiamo e ‘tagghiamo’ i politici e per cercare di ‘provocarli’ e creare movimento“.

MESSAGGIO PER I GIOVANI CALABRESI – Nata nel profondo sud dell’Italia, Antonia ha avuto modo di girare il mondo grazie alla sua caparbietà. Ecco il suo messaggio ai coetanei reggini: “quello che posso dire ai miei concittadini, in base alla mia esperienza, è di non demordere mai perché viviamo in una realtà difficile sotto tutti i punti di vista e che cerca di limitarti in tutti i modi possibili ed immaginabili. Non si deve mollare mai e se davvero una persona crede in qualcosa, deve insistere perché prima o poi, dopo tanti sacrifici, arriverà la possibilità di creare quello che sogna. Qualche mio amico ritiene che io sia fortunata, che ho trovato lavoro soltanto perché vivo all’estero, ma non è così! Per riuscirci ho fatto tanti sacrifici. Anche io avrei voluto vivere accanto alla mia famiglia o essere a casa ogni fine settimana. Se ognuno di noi ha un sogno, e ci crede veramente, può realizzarlo. Faccio questo perché ci tengo e ho grande motivazione, infatti ci tengo a sottolineare che One è un’organizzazione a carattere volontario. Esiste anche in Italia, basta consultare il sito per informarsi”.

RITORNO IN CALABRIA – Forse un giorno chissà, per ora è troppo presto. Antonia Vadalà si gode il momento e non pensa ad un ritorno imminente nella terra che ama: “purtroppo mancano le strutture, manca la mentalità. Confido però nel fatto che un giorno io possa tornare a vivere in Calabria. Non prendiamoci in giro, è il posto migliore del mondo! Si mangia bene, il clima è bellissimo, c’è questa cultura di dare il benvenuto a tutti ed essere sempre sorridenti. E’ normale che mi piacerebbe tornare a casa. Magari un giorno avrò le capacità economiche di tornare e costruire qualcosa. E’ anche per questo giusto andare fuori per fare esperienze, vedere come funziona il mondo e imparare a come muoversi”.

EMERGENZA CORONAVIRUS – Impossibile vista la situazione in Italia, non chiedere come vadano le cose in Belgio. Antonia esclama: “sembra di essere tornati alla Seconda Guerra Mondiale! Gli italiani non possono prendere determinati voli o se qualcuno arriva dall’Italia deve prima fare dei controlli. Per ora in Belgio la situazione non è ancora grave: in giro poche persone hanno la mascherina e ci sono pochi casi di contagio. Come è stato però in Italia, l’epidemia pian piano si sta allargando e se ne sente parlare sempre più spesso. Meeting, conferenze e riunioni sono tutte state sospese, molta gente ha iniziato a lavorare da casa. Per quanto riguarda la percezione di noi italiani però non ho visto episodi di discriminazione”, ha concluso la giovane reggina.

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