Coronavirus a Messina, piccoli negozi di beni essenziali costretti a chiudere: scatta la diffida al sindaco

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L’Unione Consumatori diffida il sindaco di Messina all’annullamento dell’ordinanza che impone la chiusura dei piccoli negozi di beni essenziali

Il Comitato di Messina dell’Unione Nazionale Consumatori, ha diffidato a mezzo pec il Sindaco del Comune di Messina all’immediata revoca dell’ordinanza sindacale di chiusura dei piccoli negozi di beni essenziali (ottici, ferramente, idrauliche, rivendite di detersivi, negozi di animali, ecc.).
A seguito dell’entrata in vigore del D.L. 25.03.2020 n° 19 (in GURI 25.03.2020 n° 79) I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza
in contrasto con le misure statali, ne’ eccedendo i limiti di oggetto cui al comma 1- si legge in una nota- Quanto disposto dal Sindaco di Messina in contrasto con il DPCM del 22.03.2020 e 11.03.2020 è quindi illegittimo.
Nel contempo è stata diffidata la Dott.ssa Rossana Carruba ad esercitare le prerogative di cui alla Legge 33/2013 quale responsabile Anticorruzione del Comune e quindi di dare disposizioni alla Polizia Municipale di non applicare la detta ordinanza in quanto illegittima. Infine è stato chiesto l’intervento del Prefetto affinchè provveda ad avviare il procedimento di annullamento della detta ordinanza.
Sono state ricevute diverse lamentele dai consumatori che a causa della detta chiusura non possono riparare un paio di occhiali, acquistare lenti a contatto, riparare serrature, riparare tubazioni idriche, riparare condotte elettriche, acquistare saponi e detersivi, acquistare elettrodomestici quali lavatrici, stufe e frigoriferi e dovrebbero recarsi o a Reggio Calabria (peraltro anche vietato) ovvero nei Comuni più vicini (Villafranca e/o Scaletta Zanclea) con l’evidente pericolosità della condotta”.

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