Coronavirus a Reggio Calabria, l’appello dei sindacati: “il Porto di Gioia Tauro deve operare in sicurezza”

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Coronavirus a Reggio Calabria, l’appello dei sindacati: “a seguito dell’episodio che ha visto coinvolto il doganiere in servizio alla dogana del Porto di Gioia Tauro, è necessario elevare ulteriormente il livello di attenzione e prevenzione”

“In questo momento difficile non bisogna smarrire il senso di responsabilità, è indispensabile restare uniti e con razionalità, rafforzare ogni azione utile a garanzia e tutela della salute di tutti lavoratori. Le OO SS ritengono indispensabile e prioritaria la tutela della salute dei lavoratori e sono impegnate a monitorare unitamente alle rls, agli rls di sito ed alle aziende coinvolte, tutti gli interventi necessari a salvaguardia dei lavoratori, come la fornitura dei dpi, mascherine, guanti, igienizzanti, la pulizia straordinaria degli ambienti di lavoro, la relativa sanificazione delle cabine dei mezzi, dei luoghi comuni, l’attivazione di smart working, nuove procedure sui cambi turno per evitare assembramenti e riduzione delle attività operative impiegatizie e non, al minimo indispensabile, ma oggi serve una forte riduzione delle mani di lavoro da parte di Medcenter per poter organizzare al meglio le attività in totale sicurezza e per ridurre quanto più possibile la presenza di lavoratori contemporaneamente nel terminal”. E’ quanto scrivono in una nota le Segreterie Regionali, Territoriali, RSA, RLS di Filt Cgil, Filt Cisl, Ugl Mare. “La funzione dei porti –prosegue–  è fondamentale così come l’operato del settore di distribuzione delle merci, degli ospedali, del trasporto pubblico e di tutte quelle attività utili al sostentamento e la salute di tutti. In questo momento preoccupante dovuto a questa pandemia in tutta Europa alle persone viene imposto di restare a casa, si fermano tutte le attività produttive non indispensabili, ma se i porti chiudessero tutti, come si garantirebbero gli approvvigionamenti dei beni di prima necessità? Quindi i lavoratori portuali, al pari di altre categorie in questo momento emergenziale per il paese, vanno sicuramente tutelati e sostenuti perché svolgono un lavoro che è utile e necessario a tutti noi per lottare e vincere questa sfida contro questo nemico invisibile ma chiaramente tutto ciò non può essere ad ogni costo. Gli operatori dei porti in questo momento sono da encomiare per il loro operato, come tutti gli altri lavoratori impegnati in attività indispensabili alla società civile. A seguito dell’episodio che ha visto coinvolto il doganiere in servizio alla dogana, è necessario elevare ulteriormente il livello di attenzione e prevenzione, sebbene non operava all’interno del porto a diretto contatto con tutte le maestranze e comunque non essendo in servizio da settimane nel suo ufficio, la notizia ha fortemente preoccupato tutta la comunità portuale. Ci siamo attivati ieri stesso, appena avuta conferma della notizia, per informarci su eventuali contatti che abbiano potuto mettere a rischio altri lavoratori, e ci risulta che da oltre un mese non aveva avuto accesso nel terminal per servizio, non utilizzava il bus dedicato per viaggiare e le autorità competenti stanno proseguendo con tutte le verifiche del caso. All’interno del porto, con i nostri delegati, i nostri rls, le autorità e le aziende abbiamo sin dall’inizio attivato i protocolli previsti dai vari decreti ampliati da nostri suggerimenti che sono stati accolti, abbiamo dovuto fare anche noi i conti con le difficoltà di approvvigionamento dei materiali, ma siamo riusciti a garantire i livelli di sicurezza suggeriti, ora dobbiamo innalzare ulteriormente tutte le misure sin qui adottate, senza farsi prendere dal panico ma con la responsabilità del nostro ruolo che deve essere a tutela della salute di tutti. Qualora quanto sopra, non trovasse immediato riscontro, le scriventi OOSS si riservano determinazioni ulteriori se necessarie a tutela della sicurezza di tutti i lavoratori”, conclude.

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