Coronavirus in Calabria, Callipo incalza Santelli: “è utile che i calabresi sappiano quanti dei posti letto di terapia intensiva finora annunciati siano già operativi in termini di dotazioni strumentali e personale e quanti ce ne saranno entro la fine del mese di marzo”
“Siamo certi che la Task Force istituita dalla Regione stia facendo di tutto per prevenire un eventuale picco di contagi da Coronavirus e garantire adeguata assistenza sanitaria in Calabria, ma proprio per non lasciare nulla di intentato, mossi dalla volontà di dare un contributo e di informare correttamente i calabresi sulle misure che si stanno adottando, abbiamo depositato in Consiglio regionale un’interrogazione a risposta scritta rivolta alla presidente della Regione Jole Santelli». È quanto dichiarano i consiglieri regionali di “Io resto in Calabria” Pippo Callipo, Graziano di Natale e Marcello Anastasi. “È utile – proseguono i tre consiglieri regionali – che i calabresi sappiano, innanzitutto, quanti dei posti letto di Terapia intensiva finora annunciati siano già operativi in termini di dotazioni strumentali e personale e quanti ce ne saranno entro la fine del mese di marzo, nonché quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare per far sì che il personale del Servizio sanitario regionale abbia a disposizione nel più breve tempo possibile tutti i dispositivi di protezione necessari ad affrontare un eventuale aumento di persone contagiate. Inoltre – aggiungono i tre consiglieri regionali di “Io resto in Calabria” – nella stessa interrogazione chiediamo alla presidente della Regione quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare per avere subito a disposizione della Regione, in caso di necessità, le strutture, gli strumenti (ambulanze comprese) e il personale della sanità privata. Il comma 3 dell’art. 3 del Decreto legge “Cura Italia”, infatti, dispone che le strutture private, accreditate e non, su richiesta delle Regioni o delle Aziende sanitarie “mettono a disposizione il personale sanitario in servizio nonché i locali e le apparecchiature presenti nelle suddette strutture. Infine – concludono Callipo, Di Natale e Anastasi – sarebbe utile sapere se sia stata valutata l’istituzione di un Centro regionale unico anti Covid-19 e, in tal caso, se sia stata valutata l’opzione di utilizzare il Policlinico Mater Domini, come suggerito pubblicamente da diversi professionisti del settore, o se sia stata considerata la possibilità di rendere fruibile uno o più padiglioni della struttura, di proprietà dell’Asp di Catanzaro, dell’ex ospedale psichiatrico che si trova nel territorio di Girifalco”.