Coronavirus, è caos in Serie C. Noto (pres. Catanzaro): “il decreto addossa ai club responsabilità civili e penali, nessun protocollo da seguire”

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Serie C, la denucia del presidente Noto: il decreto sul coronoavirus non fornisce protocolli da seguire, ma scarica ai club responsabilità civili e penali

C’è preoccupazione in Serie C per il decreto emanato dal governo italiano per combattere la diffusione del coronavirus. Nel nostro paese tutti gli incontri sportivi saranno disputati a porte chiuse, ciò mette in allarme le squadre di Lega Pro. Ai microfoni di Tmw, Floriano Noto (presidente del Catanzaro) mette in risalto tutte le problematiche che nascono dalle decisioni adottate dallo stato: “per realtà come la nostra, con un bacino d’utenza ampio perdere gli incassi è un fattore non di poco conto. Un danno che, affiancato alla mancanza pressoché totale di incassi da diritti tv, rende la gestione delle società di Serie C ancor più complessa. Come si dice in questi casi… piove sul bagnato”. E di conseguenza va considerato un altro aspetto: “quello che con il decreto emanato ieri addossa tutte le responsabilità civili e penali dell’organizzazione di manifestazioni sportive, seppur a porte chiuse, ai club. Ci viene chiesto a mezzo del proprio personale medico di effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus. Ma quali sono i controlli medici che dobbiamo effettuare? Dobbiamo far misurare la febbre a tutti i giocatori del club ospite e alla terna arbitrale? E una volta che, malauguratamente, uno di questo dovesse risultare febbricitante qual è il protocollo che dobbiamo seguire? Sotto questo profilo non ci è stato detto nulla, tranne che la responsabilità è nostra. Noi come Catanzaro, ad esempio, stiamo valutando la possibilità, per tutelarci, di far firmare una dichiarazione sostitutiva, una sorta di liberatoria, a tutti i tesserati dei club che verranno a giocare a Catanzaro e alla stessa terna arbitrale dove chiediamo conferma della loro posizione”.

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