Reggio Calabria, cittadini che passeggiavano con il cane o facevano attività motoria sono stati raggiunti dai Carabinieri e redarguiti a tornare subito a casa. Ma il decreto non prevede misure così restrittive: si può uscire a passeggiare e fare sport, l’importante è evitare assembramenti
L’emergenza Coronavirus ha sconvolto tutti, all’improvviso. Ma è nostro dovere, da testata giornalistica, cercare di fare chiarezza. Essere tramite tra la popolazione e le istituzioni. Tradurre in termini comprensibili a tutti, le normative emanate dal Governo. Fare proprie le domande e le esigenze della cittadinanza e porle agli amministratori pubblici. Consapevoli che viviamo un momento delicato e di grande emergenza, ci sentiamo oggi in dovere – con estrema cautela – di porre a tutte le autorità locali un problema rispetto a quanto si sta verificando a Reggio Calabria nelle ultime ore, dall’entrata in vigore del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio) del 9 Marzo. Infatti moltissimi cittadini di Reggio Calabria ci stanno contattando per segnalare episodi che riteniamo incresciosi: ben vengano, infatti, i controlli sul territorio al fine di accertare che tutti rispettano le norme varate dal Governo. Purchè non si esageri trasformando questa situazione in un vero e proprio Regime di Polizia.
Anche i negozi di abbigliamento sono regolarmente aperti: come si può vietare a una persona che ha rotto le scarpe e quindi ha la necessità di acquistarne un nuovo paio, di recarsi in un negozio che è appunto aperto al pubblico come consentito dal decreto emanato dal Governo?
Lo stesso articolo 1 del decreto, al comma 3, prevede che “lo sport e le attività motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile onsentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro“. Quindi si può passeggiare, si può camminare (si tratta, appunto, di “attività motorie“), purchè si mantenga la distanza di sicurezza e non si creino assembramenti di persone.
Non c’è alcun divieto a uscire di casa e a passeggiare, a meno che appunto non si creino capannelli di gente. E non è il caso delle segnalazioni avute nelle ultime ore da Reggio Calabria, dove persone completamente isolate sul Lungomare e sul Corso Garibaldi si sono viste avvicinare dalle forze dell’ordine che gli hanno intimato l’immediato ritorno nelle loro abitazioni.
Non trasformiamo quest’emergenza in uno “Stato di Polizia” degno delle peggiori dittature: già la situazione è difficile e delicata per tutti, basterebbe avere un po’ di buon senso per controllare che tutto vada per il verso giusto. Piuttosto, controlliamo in modo attento e meticoloso tutti coloro che sono tornati dal Nord Italia, almeno per i prossimi 14 giorni, affinchè rispettino la quarantena obbligatoria imposta dall’ordinanza della Regione Calabria. Soltanto da lì può partire un eventuale focolaio dell’epidemia.
Lo stesso Governo, nel sito istituzionale, risponde alle domande frequenti sul Decreto. Riportiamo quelle relative all’attività all’aperto:
È consentito fare attività motoria?
“Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo”.
Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?
“Si, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa)”.
L’accesso a parchi e giardini pubblici è consentito?
“Sì, parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro”.
Infine, riportiamo anche il vademecum pubblicato dalla Polizia di Stato, che conferma come sia possibile uscire per far fare i bisogni ai cani, camminare, correre e passeggiare per svolgere attività fisica: