Coronavirus, tutti i dati forniti oggi dalla protezione civile sull’epidemia in atto: emergenza concentrata al Nord, al Sud il virus non sta circolando
I dati forniti oggi pomeriggio dalla protezione civile ci consentono di fare il punto della situazione sulla geografia dell’epidemia di Coronavirus in Italia al 10 marzo. I dati sono particolarmente confortanti per il Sud Italia, che rimane più che ai margini dell’epidemia. Analizzando i dati Regione per Regione, infatti, abbiamo la conferma che la situazione critica è concentrata nelle Regioni del Nord, e in modo particolare in Lombardia. La percentuale dei contagiati e dei morti, infatti, è in gran parte concentrata nel cuore della pianura Padana.
Nelle tre Regioni più colpite (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto), abbiamo l’81% dei contagiati e il 92% dei morti di tutt’Italia.
Estendendo il dato a tutto il Nord Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta) arriviamo ad avere l’89% dei contagiati e il 96% dei morti di tutt’Italia.
La quasi totalità della percentuale rimanente viene compresa dalle Regioni più settentrionali del Centro, Marche e Toscana, dove abbiamo il 6,5% dei contagiati e il 2,2% dei morti.
In tutto il Centro/Sud (Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) rimane quindi appena il 4,5% dei contagiati e l’1,8% dei morti di tutt’Italia (4 vittime, 3 in Puglia e 1 in Abruzzo), su una porzione ben più ampia di territorio e popolata da oltre 21 milioni di residenti (un terzo dell’Italia intera).
Sempre nelle Regioni del Centro/Sud c’è anche il numero più basso dei ricoverati in terapia intensiva: Sardegna e Basilicata non ne hanno neanche uno, Calabria, Sicilia e Umbria 2 a testa, il Molise 3, la Puglia 6, la Campania 8, l’Abruzzo 9, il Lazio 15. Appena il 5,3% del totale. Una percentuale che diminuisce addirittura al 2,3% se escludiamo le Regioni del Centro (Lazio, Abruzzo e Umbria) ottenendo il dato scorporato soltanto del Sud.
Il Sud si è preparato a fronteggiare al meglio i controlli con le tende per il pre-triage fuori dagli ospedali che consentono di evitare quanto accaduto in Lombardia, dove il contagio è divampato nei pronto soccorso degli Ospedali quando, a metà Febbraio, non si era ancora capito che si trattasse proprio di Coronavirus e quindi gli operatori sanitari non usavano le adeguate misure di protezione. Inoltre proprio quando le persone hanno iniziato a muoversi dal Nord verso il Sud Italia, il Governo ha esteso la “zona protetta” anche al meridione e in questi giorni in cui la gente rimane chiusa dentro casa, soprattutto al Sud, sarà più difficile che l’epidemia possa diffondersi a fronte di una popolazione già consapevole dei rischi e quindi decisa a prevenire il contagio evitando di frequentare luoghi chiusi e affollati.