Coronavirus in Calabria, Baldari e Schipano: “Limitate le misure adottate dai vertici della cittadella a salvaguardia della salute dei dipendenti della giunta regionale”

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Emergenza Coronavirus, tavolo coi sindacati sulle misure da adottare negli uffici della Regione Calabria

“L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus e le misure precauzionali da prendere all’interno degli uffici della Regione Calabria sono stati oggetto all’ordine del giorno della riunione di Venerdì 6 marzo.
Presso la Sala Verde della Cittadella si è tenuto, infatti, l’incontro convocato dal Direttore Generale, Zito, dopo diverse sollecitazioni fatte da più sigle sindacali, alla presenza dei vertici dirigenziali del Dipartimento del Personale, con le OO.SS., la RSU il dirigente Datore di Lavoro, Lo Presti, e molti altri dirigenti dell’Ente“-è quanto si legge in una nota dalla Fp Cgil Calabria, che prosegue:
La riunione è stata scandita da momenti di confronto e grande preoccupazione, vista la velocità con la quale si sta propagando il contagio dal quale, purtroppo, non si può ritenere che la Calabria con certezza ne possa restare esclusa. Si ritiene che in questi momenti delicati bisogna mantenere i nervi saldi, evitare allarmismi ma essere consapevoli che le misure che si prenderanno saranno determinanti nell’andamento della progressione del contagio nelle prossime settimane che, come sottolineato dagli esperti, va il più possibile rallentato data la scarsità di posti letto e personale sanitario di cui la nostra regione notoriamente soffre.
Le richieste avanzate con determinazione dalla FP CGIL, rappresentata in sala dalla Segretaria Generale Regionale, Alessandra Baldari, dal Segretario aziendale, Ferdinado Schipano, e dalla referente per i CPI Alessandra Neri, sono state le seguenti: sanificazione di tutti gli uffici regionali in tempi rapidissimi; sospendere la presenza dei consulenti esterni e farli lavorare in remoto; favorire il più possibile lo Smart Working (lavoro a distanza) per i dipendenti, iniziando da chi è affetto da patologie invalidanti, attività, peraltro, già prevista dai vari contratti decentrati della Regione Calabria e fortemente voluta da questa OO.SS.; sospensione immediata del ricevimento del pubblico, ivi compresi gli incontri già programmati nei Centri per l’Impiego; maggiore flessibilità oraria per i dipendenti pendolari o con carichi familiari di difficile gestione, distribuzione in tutti i locali di dispenser contenenti igienizzante e disinfettante; intensificazione delle pulizie dei locali, specialmente le sedi periferiche e i Centri per l’Impiego che da tempo, come segnalato più volte, presentano rilevanti problemi strutturali; sanificazione del punto ristoro (PECCO) in cittadella regionale; distribuzione di apposite mascherine agli operatori e inibizione agli avventori esterni.
Riguardo a tali richieste, il Dirigente Generale Zito ha dichiarato che emanerà in tempi rapidissimi una circolare recependone alcune, rimanendo evasivo sulla misura più drastica, ma allo stesso tempo più efficace, la sospensione immediata dell’accesso al pubblico.
Tale misura, del resto già adottata anche dal comune di Reggio Calabria, vista la facilità con la quale si propaga il virus, consentirebbe una drastica riduzione dei contatti. Ricordiamo che nei giorni di apertura al pubblico in Cittadella Regionale, nelle sedi periferiche e nei CPI, si contano oltre 1000 accessi giornalieri, tenendo conto della durata del virus, dal momento che è in circolazione (circa 18 ore) e del numero di contatti che ognuno può avere in questo lasso di tempo, l’accesso al pubblico significherebbe aumentare il numero di contatti in maniera esponenziale, è pensabile che quelle 1000 persone potrebbero moltiplicarsi fino ad arrivare a 10000 possibilità di contatto giornaliero! In una fase delicata, dove tutti i massimi esperti mondiali sostengono che tra le misure più
efficaci per ridurre il contagio, si rileva la riduzione dei contatti, si capisce bene quanto sia indispensabile tale misura. Tra l’altro, lo stesso Governo sta valutando tale ipotesi a fronte di un incremento del contagio.
Pertanto, si rimane vigili, ribadendo che le iniziative da prendere sono urgentissime e vanno prese tutte. Nessuna esclusa, a maggior ragione in quegli uffici, per es. i CPI, i cui dipendenti si trovano a fronteggiare alti tassi di utenza, in spazi ristretti, dove non è possibile mantenere il distanziamento previsto e la rigida osservazione delle indicazioni di prevenzione. In ragione di ciò, l’avviso interno, che esclude la chiusura degli uffici, almeno fino alla sanificazione di tutti gli uffici, e che invece prevede una chiusura a rotazione per piani e rinvia la stessa alla prossima settimana inoltrata per tutti gli uffici periferici, non soddisfa affatto le aspettative di urgenza a tutela di tutti i dipendenti.
Allo stesso modo, data la necessità di agire con tempestività, la FP CGIL aveva chiesto, nel corso della riunione, al Direttore Generale del Dipartimento Lavoro, Cosentino, il blocco delle convocazioni per il Reddito di cittadinanza, l’annullamento degli appuntamenti, la previsione di accesso per gli utenti solo per il disbrigo di pratiche urgenti,
mentre la circolare emessa, non soddisfa tutte le richieste e rinvia alla determinazione dei Responsabili dei Centri la regolamentazione dell’accesso del pubblico agli sportelli, col rischio che si configurino situazioni disomogenee sul territorio. A tal riguardo, non essendovi ancora provvedimenti definitivi, non si condivide la fuga in avanti di un Segretario Generale di una O.S., peraltro, neanche presente all’incontro, che da per scontate misure che in sede di discussione, come già evidenziato, non hanno trovato pieno riscontro. Riteniamo che in momenti drammatici come questi, l’unità di tutti gli operatori del Pubblico Impiego sia un valore assoluto così come è necessario e sostanziale il lavoro sinergico tra OO.SS. e datori di lavoro, avendo sempre il comune obiettivo primario di costruire condizioni migliori e maggiori tutele per i lavoratori.

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