Coronavirus a Reggio Calabria, la denuncia della Cgil: “all’ospedale di Locri i DPI da distribuire al personale impegnato in prima linea è del tutto insufficiente, se non assente e non v’è previsione di se e quando arriveranno”
“Tutto il mondo si attrezza per affrontare nella maniera più consona l’emergenza mondiale dell’infezione da corona virus convertendo ospedali, creando posti letto di terapia intensiva, rifornendosi di apparecchiature, di farmaci e di dispositivi e l’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria sonnecchia, come se la cosa non la riguardasse e la salute dei cittadini e dei dipendenti non fosse una priorità”. E’ quanto scrivono in una nota il Rsa Fp Cgil Reggio Calabria-Locri, Bruno Sansotta ed il segretario Generale Fp Cgil Reggio Calabria-Locri, Francesco Callea. “E’ l’ennesima amara e dolorosa accusa della FP CGIL di Reggio Locri -prosegue la nota- con la quale si esprime profondo sconcerto e indignazione per l’inspiegabile “assenza” del management aziendale nel dar risposta ai grandi problemi che angosciano tutto il territorio provinciale. A nulla sono valse le numerose denunce della FP CGIL, con le quali si sottolineavano, in tempi non sospetti, le gravi carenze in merito all’acquisizione di beni e servizi essenziali per poter assicurare l’idonea erogazione dell’assistenza sanitaria ai cittadini. Un ospedale, quello di Locri dove non si è ancora provveduto adeguatamente al nuovo sistema degli ordinativi (obbligatorio dal 1 febbraio), dove si trasferisce con disposizione discutibile, un dipendente proprio dall’ufficio beni e servizi per destinarlo altrove, dove i DPI da distribuire al personale impegnato in prima linea è del tutto insufficiente, se non assente e non v’è previsione di se e quando arriveranno. Un ospedale frequentato da medici, infermieri, tecnici, o. s. s. impauriti, sia per la contagiosità di un virus che si propaga con estrema facilità, anche da individui apparentemente sani, sia per l’inadeguatezza di quei dispositivi di protezione individuale (mascherine, visiere, tute) che garantirebbero, ove disponibili, un minimo di sicurezza durante le procedure assistenziali”.
“Il personale è incredulo –aggiunge la nota- abbandonato a se stesso da un’Azienda che affronta in maniera del tutto inadeguata questo tragico momento, incapace a fornire i mezzi fondamentali per affrontare un mostro dalle dimensioni mondiali e che, tuttavia, cerca di vivere con normalità la quotidianità a fianco degli ammalati nelle ambulanze, nella tenda pre triage, nel pronto soccorso, nelle terapie intensive, nei vari reparti , sopperendo con responsabilità alle inaccettabili carenze. In questo drammatico scenario, la FP CGIL di Reggio Locri chiede a coloro che governano l’A.S.P. di Reggio Calabria di svegliarsi dal torpore, in cui da troppo tempo sono caduti, di stare vicino e di sostenere con concretezza i propri dipendenti in questo periodo difficile e pericoloso . Chiede una reale e tangibile assunzione di responsabilità e di adoperarsi immediatamente affinchè vengano reperiti, nonostante l’attuale difficoltà di approvvigionamento, i dispositivi indispensabili ai lavoratori per poter operare in condizioni di sicurezza e i farmaci e i dispositivi per poter curare gli ammalati. La FP CGIL di Reggio Locri esprime una solidale vicinanza e una profonda gratitudine a tutti gli operatori sanitari di Locri che in questo difficile momento stanno, col sostegno esclusivo delle proprie forze, affrontando con coraggio e professionalità’ una grande e pericolosa emergenza”, conclude la nota.