Traghetti per Messina ridotti e folla agli imbarchi di Villa San Giovanni: altro che misure anti-coronavirus, così rischiamo l’effetto boomerang

StrettoWeb

Maxi assembramento al porto di Villa San Giovanni, decine e decine di persone in attesa del traghetto per Messina. Il sindaco De Luca: “Chi fa i provvedimenti prima dovrebbe confrontarsi con coloro che conoscono certe dinamiche”

Folla in attesa del traghetto per Messina.  È successo stamattina agli imbarcaderi di Villa San Giovanni. Le immagini a corredo dell’articolo parlano da sole: decine e decine di persone in attesa, un maxi assembramento che suona come beffa alle misure di sicurezza adottate per contenere il contagio da coronavirus.

Quanto accaduto stamattina è  la diretta conseguenza delle misure adottate ieri dai ministri De Micheli e Speranza, che accoglie le richieste avanzate dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci di blindare la Sicilia.

In ottemperanza al decreto che blinda la Sicilia, Caronte & Tourist a partire da oggi, garantisce solo due corse A/R al giorno tra Sicilia e Calabria, la prima con partenza da Messina alle 07:00 e ripartenza da Villa alle 07:40, la seconda con partenza alle 18:00 e ripartenza alle 19:00.

Il decreto riserva la possibilità di accesso solo ai pendolari dello Stretto, alle Forze dell’Ordine, agli operatori sanitari e ai soggetti in situazione di grave necessità, nonché alle merci che continueranno a essere destinate a Tremestieri. Gli spostamenti da e per la Sicilia (a Messina, Reggio e Villa San Giovanni) sono quindi consentiti solo per comprovate esigenze di lavoro, salute o per situazioni di necessità.

Stamattina a Villa San Giovanni le persone erano tantissime, troppe. Ma viene anche da domandarsi quante delle persone presenti  avessero veramente la necessità di attraversare lo Stretto. Stando a quanto denuncia il sindaco di Messina sulla sua pagina facebook “sono rimasti sulla sponda calabrese centinaia di medici infermieri magistrati forze dell’ordine per carenza di posti sull’unico traghetto mattutino per Messina”.

De Luca: “Provvedimenti insulsi”

Il sindaco De Luca ha deciso di scrivere al Ministro dei Trasporti ed al Presidente della Regione Siciliana per modificare immediatamente le modalità attuative delle restrizioni del transito sullo stretto “che non tengono conto nemmeno della entità dei pendolari che devono continuare a prestare servizio per garantire i servizi minimi essenziali per la sanità ordine pubblico e giustizia”.

Come avevo previsto quando ho letto le disposizioni del Decreto del Ministero dei Trasporti, che ha drasticamente ridotto le navi sullo Stretto di Messina, questa mattina sono rimasti sulla sponda calabrese dello Stretto centinaia di medici, infermieri, magistrati e forze dell’ordine che non sono riusciti a trovare posto sull’unico traghetto mattutino per Messina. Paradigmatico il caso di una dottoressa che, dopo avere tentato di imbarcarsi sia con la macchina che a piedi senza riuscire a trovare posto, si è sentita rispondere di ritornare per la nave delle 19,10, e nel frattempo in ospedale il suo servizio è rimasto interrotto. Proprio perché la situazione che si è verificata stamattina, subito dopo l’entrata in vigore delle disposizioni del decreto del Ministero dei Trasporti, era ampiamente prevedibile, già nei giorni scorsi mi ero fatto promotore di una richiesta di intervento per la modifica e l’integrazione delle disposizioni”- commenta il sindaco di Messina. La riduzione delle navi è un provvedimento che De Luca stesso aveva richiesto così come era stato adottato per gli aeroporti, “perché l’accesso incontrollato ai nostri porti ci ha reso un punto nevralgico nella diffusione del contagio”. Ma De Luca adesso contesta i “provvedimenti insulsi, adottati senza tenere conto del reale volume del traffico passeggeri sullo Stretto, composto da tutte quelle persone che ogni giorno viaggiano per prendere servizio nei propri posti di lavoro e garantire che i servizi essenziali vadano avanti“.

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Avere ridotto le navi per il passaggio dei passeggeri a solo 4 corse giornaliere – continua De Luca– significa che non è stato minimamente tenuto conto che ogni giorno, il traffico di passeggeri sullo Stretto“. Per comprendere l’entità del “danno” e dai disagi ecco i dati  i dati diffusi dalle Autorità marittime dello Stretto relativi all’affluenza dei passeggeri nella tratta Messina-Villa-Reggio:

Tratta Messina – Reggio Calabria con Blujet: 600 passeggeri
Tratta Reggio c. – Messina con Blujet: 600 passeggeri
Tratta Messina – Villa con Caronte: 800 passeggeri
Tratta Messina -Villa con Blujet: 400 passeggeri
Tratta Villa – Messina- con Caronte: 500 passeggeri
Tratta Villa – Messina con Blujet: 400 passeggeri
A questi dati vanno aggiunti i passeggeri che, a bordo di auto, usufruiscono dei mezzi Caronte sulla tratta Messina – Villa. Si tratta di circa 600 auto al giorno – dato complessivo di andata più ritorno.

Considerata la gravità della situazione De Luca chiede al Ministro, con urgenza e con fermezza, “che vengano adottati i correttivi necessari a non penalizzare ancora una volta i pendolari dello Stretto”.

Uiltrasporti: “Boomerang per utenti e lavoratori”

“Si faccia esperienza delle scene viste questa mattina agli imbarchi dei pochi traghetti e mezzi veloci adibiti al trasporto dei passeggeri e si apportino subito le  necessarie correzioni”. A chiederlo è anche Uiltrasporti, che avverte: “Così l’effetto rischia di essere un boomerang ed amplificare i rischi di contagio del personale marittimo di bordo e dei lavoratori dell’indotto, rendendo vane tutte le prevenzioni poste in essere dalle Aziende. Occorre proteggere i lavoratori di tutte le compagnie di navigazione, sia pubbliche che private. Quindi delle due l’una  o si implementano le restrizioni dei soggetti che possono transitare tra le sponde dello Stretto facendo un ulteriore giro di vite sull’utenza, oppure occorre rivedere il numero dei collegamenti e implementare le attività di controllo”.

Messina, il Nursind chiede modifiche orarie ai traghetti: “Il personale sanitario non può recarsi al lavoro, in 200 hanno gravi difficoltà”

Una modifica urgente degli orari delle corse del traghetto Messina-Villa S. Giovanni e ritorno. A chiederlo è anche Ivan Alonge, segretario territoriale del Nursind Messina, che in una nota spiega come il sindacato abbia ricevuto “numerosissime segnalazioni e richieste di aiuto da parte del personale infermieristico riguardante la difficolta a raggiungere il posto di lavoro a seguito della modifica degli orari di traghettamento della ditta Caronte & Tourist. Nello specifico, si trova in difficoltà tutto il personale sanitario pendolare, non meno di 200 professionisti circa, impegnato in questo momento nell’emergenza sanitaria nei nosocomi dell’hinterland. Gli orari di lavoro sono infatti grosso modo 7-13 la mattina e 13-20 il pomeriggio e 20-7 la notte. Con gli orari imposti a partire dalla data odierna, il personale è di fatto impossibilitato a raggiungere il posto di lavoro e le proprie famiglie. Già da oggi, moltissimi professionisti non si sono potuti recare al lavoro creando a catena numerosi disservizi all’interno dei reparti dei vari nosocomi. In questo momento di emergenza chiediamo di favorire gli spostamenti dell’indispensabile personale sanitario, agevolando la loro presenza all’interno dei reparti di degenza. Inoltre, da professionisti sanitari oltre che da sindacalisti siamo fermamente contrari alla generale riduzione delle corse in quanto favorisce il maggiore assembramento obbligando tutta la popolazione che ha la necessita di spostarsi, a concentrarsi tutti nel medesimo momento non diluendo gli stessi in corse successive”. Il Nursind chiede quindi di inserire le seguenti corse: da Villa San Giovanni partenza alle 6, alle 12 e alle 18,40 mentre da Messina partenza a 14-15, 20,40 e 8.

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