I sindaci della Locride: “Se non moriremo di coronavirus, moriremo d’infarto”

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Coronavirus, parlano i sindaci della Locride: “Non siamo cittadini di serie B”

In un periodo di emergenza, dove ansia, nervosismo e paura si diffondono più velocemente del virus, dobbiamo anche fare i conti con confusione ed incertezza. Ci avevamo visto lungo…che confusione!- è quanto dichiarano in una nota il Presidente dell’Assemblea dei sindaci della Locride Caterina Belcastro, il Presidente del Comitato dei Sindaci Giuseppe Campisi e il delegato alla Sanità Giovanni Calabrese. “Dopo averci comunicato la positività al terzo tampone (mai inviato allo Spallanzani, per come riferito!) della signora cauloniese, hanno smentito loro stessi, comunicandoci che l’esito era negativo.
È una offesa nei confronti del nostro territorio che sta facendo sforzi inimmaginabili per tentare di arginare il virus. La conferma, purtroppo, di un sistema sanitario deficitario, inadeguato e non in grado di affrontare l’emergenza sanitaria in atto. Ribadiamo, pertanto, la necessità di una corretta, urgente, impellente gestione dell’emergenza sanitaria Coronavirus nella Locride, facendo nuovamente appello alla Commissione Straordinaria dell’Asp di mettere in atto tutti gli strumenti necessari affinché ciò si realizzi.
Se non moriremo di Coronavirus, moriremo d’infarto.
Le Istituzioni, a tutti i livelli, prendano atto del fatto che le problematiche della santità calabrese, ed in particolare della Locride, sono uniche e drammatiche rispetto a tutto il resto d’Italia. Non è certo tempo di indagarne le responsabilità, è tempo di agire. Non siamo cittadini di serie B abbiamo bisogno di aiuti reali e di concretezza”- concludono.

 

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