Reggio Calabria: muore all’ospedale di Polistena per una grave patologia, i parenti aggrediscono il personale di servizio. Il dott. Amodeo: “il caso è stato trattato con professionalità”

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Reggio Calabria, il Responsabile dell’U.O.C. di Cardiologia /UTIC del P.O. di Polistena denuncia il comportamento offensivo e denigratorio dei familiari di una paziente deceduta presso il Reparto di Degenza della stessa U.O.C.

“Il 27 febbraio scorso veniva constatato il decesso di una paziente ottantottenne, ricoverata dal 15 febbraio, con diagnosi di scompenso Cardiaco, peraltro già diagnosticato prima dell’accesso al ricovero e documentato con indagini strumentali eseguite a letto e al domicilio della paziente, a conferma che si trattava di patologia pre-esistente”. E’ quanto afferma il Responsabile  dell’U.O.C  Cardiologia/UTIC del P.O. di Polistena, Dott. Vincenzo Amodeo. “Nel corso della degenza -prosegue il dott. Amodeo- le condizioni cliniche sono rimaste critiche, nonostante la terapia farmacologica intensiva, modificata in rapporto all’esito delle indagini strumentali ed all’andamento sintomatologico, nel rispetto delle linee guida e dei protocolli universalmente utilizzati nel PDTA dello scompenso cardiaco avanzato. Ancor prima del decesso, i familiari erano stati resi edotti della gravità del caso, dal Direttore della Struttura che, con dovizia di particolari, ha provato a farlo comprendere, con chiaro riferimento all’indice di mortalità che colloca tale patologia come prima causa al mondo di morte.

Nonostante il garbo, la compostezza e la professionalità con cui è stato trattato il caso -sottolinea il medico dell’ospedale di Polistena- sia sotto l’aspetto delle competenze che sotto l’aspetto etico ed umano, al momento del decesso, il personale in servizio è stato aggredito con minacce e frasi offensive di ogni genere, irripetibili per gravità e per decoro nei confronti di chi legge o ascolta. L’intervento delle forze dell’ordine, richiesto dai familiari della paziente, ha riportato un poco di calma e, quando dai Sanitari è stata chiesta l’autopsia per confermare la causa mortis, la denuncia è stata tempestivamente ritirata, per motivi facilmente intuibili. E’ giunto il momento di reagire alle intemperanze di quanti denigrano, offendono e mettono in cattiva luce l’Ospedale di Polistena e, in particolare l’U.O. C. di Cardiologia/UTIC, che ha dato prova di serietà ed impegno, come universalmente riconosciuto. Non ci piegheremo alle minacce –aggiunge– né subiremo supinamente attacchi da parte di chicchessia e reagiremo a queste intemperanze, con la consapevolezza di avere dalla nostra parte tutta la gente perbene che ha avuto modo e motivi per apprezzarci. Troppe volte medici ed infermieri subiscono minacce ed aggressioni che, oltre allo stress lavorativo, rappresentano i principali motivi che spingono alla fuga dagli ospedali. Il grido di aiuto alle Autorità competenti non è ancora servito per mettere ordine e disciplina in un settore delicato e, se non adeguatamente attenzionato, destinato all’implosione”, conclude il dott. Amodeo.

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