Reggio Calabria, le immagini in diretta dall’IperCoop del Centro Commerciale Le Ninfee: ressa senza precedenti nel primo weekend in cui il Sindaco ha disposto la chiusura Domenicale
L’emergenza Coronavirus ha mandato in confusione totale molti Sindaci e Governatori che quotidianamente alimentano il caos normativo con una pioggia di ordinanze dal dubbio valore giuridico, come il Governo ha più volte sottolineato tramite il ministro Boccia. Non sono ancora passati i 14 giorni dal famoso DPCM emanato dal premier Conte il 9 Marzo, con scadenza il 25 Marzo, tant’è che il Comitato Tecnico-Scientifico della Protezione Civile non ha ancora deciso se prolungare o meno queste misure: si attende di vedere i risultati di questo provvedimento, che non arriveranno prima di Martedì 24 quando finalmente il numero dei contagiati dovrebbe iniziare a diminuire. Adesso, invece, i numeri stanno peggiorando per quello che succedeva 2 settimane fa, quando ancora non c’era alcun decreto: perchè, quindi, rincorrere in modo isterico e schizofrenico un’emergenza che era già scritta?
Da un lato si invita la gente ad evitare assembramenti e si arriva a redarguire persino chi si fa una corsetta da solo in una stradina periferica o chi, sempre da solo, porta il cane a fare i bisogni; dall’altro si adottano provvedimenti così miopi e controproducenti, che – com’era facilmente immaginabile anche a un bambino – producono assembramenti e alimentano il rischio di contagio.
Non sarebbe mai troppo tardi per rendersi conto del grave danno provocato a tutta la comunità e fare un passo indietro, in una situazione così delicata e rischiosa: c’è di mezzo la salute dei cittadini. E se bisogna evitare folle e assembramenti, a maggior ragione è necessario che tutti i luoghi a rischio (in primis i Supermercati, ma anche gli Autobus) abbiano più spazi, più ore di apertura e più frequenza del solito, affinchè la gente arrivi in modo più frammentato evitando folle pericolose per la trasmissione del Coronavirus. O quantomeno a lasciare tutto come prima. Perchè per la smania di “fare qualcosa”, si stanno facendo solo danni.