Referendum taglio dei parlamentari, anche a Messina il nasce il “Comitato 3 Motivi per il No”

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Anche a Messina un coordinamento territoriale che sostiene le ragioni del no al referendum sul taglio dei parlamentari

Anche a Messina è stato costituito il primo coordinamento territoriale del “Comitato 3 Motivi per il No”, che sosterrà le ragioni del “No” al referendum costituzionale del 29 marzo.

Ad annunciarlo sono Gaetano Scoglio, militante del F.S.I. (Fronte Sovranista Italiano – Lista Riconquistare l’Italia) e Fabio Germanà (libero pensatore) coordinatori territoriale del Comitato, che è stato accreditato fra i soggetti politici referendari sia dalla Commissione di Vigilanza Rai che dall’Agcom e che, conseguentemente, dovrà essere chiamato con un proprio rappresentante a sostenere le ragioni del NO nelle trasmissioni delle emittenti nazionali e locali riconducibili ai temi del referendum.

Promotore del comitato nazionale è un numeroso gruppo di cittadini di orientamento socialdemocratico costituzionale, che sta organizzando coordinamenti locali del “Comitato 3 Motivi per il no” in tutte le regioni.

Il Comitato svolgerà la propria campagna a difesa della Costituzione, “ancora una volta sotto attacco, concentrandosi in particolare su 3 Motivi che evidenziano le conseguenze negative del taglio della rappresentanza parlamentare: 3 Motivi selezionati tra le tante buone ragioni per opporsi alla riforma, in quanto illustrano indubbi e clamorosi svantaggi derivanti dalla riduzione dei parlamentari, che potrebbero essere al più controbilanciati da ipotetici (e invero inesistenti) vantaggi, ma che non possono assolutamente essere negati”.

I 3 Motivi- si legge ancora in una nota-“sono stati inoltre individuati in ragione del fatto che risultano agevolmente comprensibili da tutto il Popolo italiano, in quanto pressoché privi di elementi di carattere tecnico e, per di più, palesemente di grande rilievo e impatto emotivo, dunque utili alla battaglia referendaria”.

I tre motivi per il no

1) Territori senza eletti;

2) Un regalo alla “Casta”: i cittadini condannati a scegliere il “meno peggio”;

3) Un Parlamento sempre più scadente.

 

 

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