Il razzista e il bugiardo seriale, il Sud si risveglia cornuto e mazziato

StrettoWeb

Il razzismo delle parole di Feltri e quello degli atti di Governo di Conte: così il Sud Italia viene abbandonato dallo Stato, 20 milioni di persone “cornute e mazziate”

I meridionali sono inferiori“: le parole di Vittorio Feltri che hanno giustamente scatenato l’indignazione del Sud per un’offesa verbale assolutamente inaccettabile, sono soltanto la punta dell’iceberg del razzismo anti-meridionale che anima l’Italia sin dalla sua concezione. Da quel Risorgimento che è stato in realtà una vera e propria conquista del Sud da parte dei Savoia, alla questione meridionale del Paese a due velocità con palate di soldi investiti per la TAV, l’alta velocità da Salerno in sù e le pedemontane alpine mentre si diceva “NO” al Ponte sullo Stretto e a tutte le opere necessarie allo sviluppo del Sud.

In fondo, se persino Cristo si è fermato ad Eboli, perchè dovrebbero essere queste grandi menti che ci Governano a spingersi più giù?

Fatto sta che sulla “fase 2” dell’emergenza Coronavirus il premier Giuseppe Conte si dimostra con atti di Governo tanto razzista almeno quanto lo è stato Feltri con le sue parole: tutte le Regioni del Sud, infatti, rimangono in lockdown nonostante abbiano ormai azzerato i contagi, soltanto perchè al Nord sta continuando a circolare l’epidemia. Abbiamo 20 milioni di persone in Calabria, Sicilia, Sardegna, Puglia, Campania, Basilicata e Molise che continuano ad essere costrette agli arresti domiciliari, senza poter lavorare, senza poter vivere, senza poter neanche uscire a prendere una boccata d’aria e qualche raggio di sole in riva al mare, in barba a tutte le raccomandazioni di scienziati, esperti e virologi che chiedevano una riapertura scaglionata in base alla situazione epidemica. Perchè il Sud deve aspettare il Nord per riaprire, a maggior ragione se i confini tra le Regioni sono chiusi e quindi non ci possono essere spostamenti intra-regionali? E’ una barbarie razzista molto peggiore delle parole di Feltri, perchè a differenza di una libera opinione che non provoca alcuna concreta conseguenza sulla quotidianità di tutti i giorni, questo è un atto di Governo che comporta un disastro sociale ed economico senza precedenti.

E ben venga la cautela per tutelarci dalla malattia: l’abbiamo fatto, qui al Sud, in modo egregio quando serviva. Abbiamo dato in questi due mesi il meglio e il peggio di noi e delle nostre paure: siamo riusciti a contenere il contagio, abbiamo organizzato gli ospedali, abbiamo rispettato le regole. Ci siamo barricati, in molti casi abbiamo persino esagerato con gente psicotica che ha fatto la caccia all’untore, ha aggredito runner e mamme che portavano i bimbi autistici a fare due passi sul Lungomare. E adesso dobbiamo rimanere un altro mese abbondante così soltanto perchè in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Marche, Toscana, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, cioè a oltre mille chilometri di distanza, continuano ad esserci duemila nuovi casi di contagio al giorno?

Eppure tutti gli altri Paesi hanno riaperto o stanno riaprendo. Anche se hanno più casi e più morti giornalieri dell’Italia. A maggio riapriranno persino le scuole in Francia, Spagna e Germania. Da ieri è consentito uscire di casa in Spagna, da oggi in Svizzera, mentre Austria e Danimarca avevano già dato il “via libera” due settimane fa, e Svezia e Olanda non si sono neanche mai chiuse. Queste sono scelte, e il tempo ci dirà se è stata l’Italia ad aver fatto bene a percorrere la strada dell’estrema cautela e quindi tutti gli altri sono stati incoscienti e piangeranno migliaia di morti, oppure se siamo stati noi ad esagerare da bravi tragediatori con un Governo che non è stato in grado di prendersi la responsabilità di far ripartire il Paese, dopo che a Febbraio aveva sottovalutato tutto e ha provocato questo disastro sanitario perchè ha aspettato troppo tempo per chiudere. Anche lì era mancata la forza di prendere delle decisioni. Questo Governo di inetti ha inseguito l’epidemia e adesso si appresta ad inseguire anche l’annunciata carestia: eppure avrebbe dovuto evitarle, giocando d’anticipo.

Infatti la task-force di esperti guidata da Colao aveva detto che “si può ripartire anche il 27 aprile, purchè ci siano le misure adeguate che garantiscano di evitare il contagio“. E’ proprio questo il punto: da Conte ai vari sceriffi locali, governatori, Sindaci, Prefetti, questori, comandanti e agenti delle forze dell’ordine, hanno confuso il reale problema (contagio) trasformando il Paese in uno Stato di Polizia (coprifuoco). Così marito e moglie vengono multati se sono in macchina insieme, ma poi la notte dormono nello stesso letto. Vietato correre in una spiaggia deserta, ma il 25 aprile abbiamo visto folle e assembramenti in tutte le città per festeggiare la Liberazione. E adesso qualche Ministro blatera che persino al ristorante (se ci sarà ancora qualche ristorante che non sarà fallito a giugno), moglie e marito dovranno essere separati da una barriera di plexigas!

Ma a prescindere dai disastri nazionali, l’errore più drammatico del Governo è sul Meridione. Al Sud si può ripartire, già oggi. Lo dicono tutti i virologi, tutti gli epidemiologi, tutti gli scienziati. Non solo: ma per evitare il contagio e rinforzare il proprio sistema immunitario, bisogna quanto più possibile vivere all’aria aperta, prendere il sole, respirare l’aria salina del mare. Sono i migliori anti virali, per giunta gratuiti e naturali. E le istanze della scienza, coincidono con quelle dell’economia: se il Sud non riparte, sarà un disastro irrecuperabile. Rimanere fermi fino al 1° giugno significa un lockdown di tre mesi: nessun Paese al mondo ha fatto qualcosa di così lungo e restrittivo, neanche la Cina. Ed è l’opposto di quello che lo stesso Conte aveva detto nei giorni scorsi, cioè che “non possiamo reggere un lockdown superiore ai due mesi“. Ma adesso l’ha prolungato a tre, smascherando l’ennesima menzogna di un bugiardo seriale. Ci può anche stare per le Regioni del Nord dove effettivamente c’è ancora un numero di contagi preoccupante, ma che senso ha prorogare le misure anche nel Sud che ha gli ospedali vuoti e il 99,9% dei tamponi negativi? 

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Con tutte le precauzioni del caso (controlli sempre più fitti, zone rosse immediate per bloccare sul nascere nuovi focolai, divieto di spostamento fuori dalla propria Regione, mascherine e distanze tra persone) il Sud deve ripartire. Non il 4 maggio. Ma oggi. Siamo già in ritardo e se il Governo non ha ascoltato le indicazioni della scienza, che aveva previsto riaperture scaglionate per Regioni in base alla situazione epidemiologica e per fasce d’età continuando a mantenere il distanziamento sociale soltanto per gli over 60 che sono i più a rischio, figuriamoci se gli amministratori locali, sindaci e governatori, avranno il coraggio di assumersi la responsabilità di scelte così delicate.

Nel resto del mondo lo stanno facendo i presidenti, mettendoci la faccia. In Italia, invece, Conte palesa tutta l’incapacità di una classe dirigente da cui non ci potevamo aspettare nient’altro: sono il frutto dell’odio e della rabbia sociale, hanno vinto le elezioni con il Vaffa Day e i loro principi sono manette e sigilli (ma adesso scarcerano i mafiosi al 41-bis). Sono nati per distruggere, ed è quello che stanno facendo in piena coerenza con la loro palese incompetenza da scappati di casa che adesso tradiscono proprio quel Sud che li aveva votati.

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