Coronavirus a Reggio Calabria, nella Fase 2 tra le categorie più a rischio c’è quella che comprende i parrucchieri: la lettera di un reggino rivolta alla Regione
Ha sollevato grosse polemiche la Fase 2 annunciata dal Premier Conte. Da Nord a Sud è iniziata la protesta di commercianti e artigiani, in molti presi dalla paura di non poter riaprire le attività dopo tutto questo tempo di chiusura forzata. La redazione di StrettoWeb ha accolto l’appello di Giuseppe Giuffrè, un barbiere di Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, che si rivolge alla Regione per chiedere aiuto. Di seguito la lettera integrale scritta dal giovane professionista:
“Egregia, Presidente Santelli,
Questa non è una protesta, ma un assentimento. È da 3 mesi ormai, che il nemico COVID-19, ha drasticamente cambiato la nostra quotidianità, le nostre abitudini e il nostro modo di vivere.
Come tanti altri cittadini, abbiamo affrontato il nemico seguendo e rispettando tutti i protocolli imposti dal Governo, dimostrando grande spirito di sacrificio, senso di responsabilità e civiltà, sperando di poter uscire al più presto possibile questa dimensione, che ci costringe alla distanza, alla tristezza, ma che ci ha fatto riscoprire il valore di un abbraccio, o di una semplice pacca sulla spalla. E molti altri valori di cui ci eravamo, probabilmente, dimenticati e davamo per scontati.
Come titolare di un salone di bellezza, come imprenditore e come artigiano, con lo stesso spirito di sacrificio, con lo stesso senso di responsabilità e altrettanta civiltà, ho affrontato il nemico, rispettando sin da subito il decreto e chiudendo la mia attività senza esitazione, come molti altri colleghi, per il bene mio, della mia famiglia, dei miei clienti, della mia cittadina e così via..
Il mio mestiere e la mia attività sono da sempre impegnati al rispetto delle norme igienico- sanitarie, seguendo dei protocolli ad hoc riguardanti, sterilizzazione degli attrezzi e la disinfestazione del locale.
Sono convinto che il rischio di contagio Covid-19, sia alquanto remoto, adottando tutti i dispositivi dì protezione, per noi operatori, e adottando gli stessi dispositivi di protezione per i clienti, che saranno serviti UNO alla VOLTA, senza creare assembramenti all’interno del locale, con lo stacco di tempo necessario per poter sterilizzare il luogo di lavoro.
MA FATECI LAVORARE!
Siamo forse un museo? O addirittura un teatro? Dove la possibilità di contagio è molto elevata! Dove è stata concessa la riapertura!
Colleghi, e altri titolari di attività, saranno costretti a chiudere, tanti già lo hanno fatto. Abbandonati a se stessi, senza ricevere alcun tipo di aiuto.
Come rappresentante e Presidente della nostra amata Calabria, la invito ad appellarsi e lottare per la nostra categoria, affinché ci venga restituito ciò che ci spetta di diritto, la nostra dignità, e affinché venga contrastata ogni forma di abusivismo, di prestazione di servizi capelli a domicilio, privi di norme igieniche, un rischio troppo grande e un pericolo da non sottovalutare, che può vanificare i sacrifici fatti fino ad ora da tutti noi!
Con Stima”.
Lettera Firmata – Giuseppe Giuffrè