Coronavirus: in Calabria riaprono le librerie ma c’è ancora chi tiene le serrande abbassate

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Coronavirus: a fronte di molti titolari che hanno aperto, altri hanno deciso, per timore del Covid-19, di tenere le serrande abbassate

Tornano ad aprire da oggi, anche in Calabria, le librerie. Non tutti pero’ hanno accolto il decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E cosi’, a fronte di molti titolari che hanno aperto, altri hanno deciso, per timore del Covid-19, di tenere le serrande abbassate. “Riaprire – spiega Fabio Saraceno, titolare della piu’ antica libreria di Reggio Calabria su corso Garibaldi – e’ un’ottima idea. Ritengo che non avremmo dovuto proprio chiudere considerando il tipo di settore di cui ci occupiamo. Da oggi si riparte con le misure di sicurezza necessarie e obbligatorie per tutti. Certamente manchera’, per la ripresa economica, quello che serve al centro storico di una citta’: le persone che passeggiano sul corso e che non si vedranno ancora per molto. Per questo proseguiamo con la consegna a domicilio integrata alla riapertura”. Negli esercizi aperti si accede massimo una persona alla volta, dotati di guanti e mascherina e si resta il tempo necessario per effettuare l’acquisto, anche perche’ continua la consegna a domicilio attivata nel periodo della chiusura da ciascun esercente. “E’ un po’ – racconta Nunzio Belcaro, storico responsabile della libreria Ubik nel quartiere Lido di Catanzaro – come andare su Marte, perche’ gli ingressi sono comunque ridotti, anche se ci ha fatto piacere vedere qualche sorriso attraverso gli occhi dei nostri clienti piu’ affezionati”. Una situazione, l’obbligo di restare chiusi e la decisione di riaprire che non risolve la crisi economica in cui i commercianti si sono trovati e che oggi si trovano ad affrontare come conseguenza: “Rimarremo aperti solo la mattina per il pubblico e il pomeriggio cercheremo di sbrigare le consegne a domicilio – ha sottolineato Belcaro -. Bisogna considerare che e’ fermo il mercato delle novita’ fino a che non rientra a regime quello delle produzioni. Quindi saranno fermi gli eventi. Insomma e’ tutto da riorganizzare. Nel totale cambiamento che tutti gli operatori economici hanno vissuto, dobbiamo fare di necessita’ virtu’ e reinventarci la vita lavorativa, sperando che arrivino tempi migliori e che le promesse fatte dalla politica, di aiuti economici, arrivino, altrimenti grandi possibilita’ di tenere in piedi la baracca non ce ne saranno, per nessuno. Questo mi fa sperare che siano consapevoli della situazione e che qualcosa si fara’. Intanto navighiamo a vista”. Insieme alle librerie riaprono oggi in Calabria le cartolerie, i negozi di vestiti per neonati e bambini, le attivita’ forestali, l’industria del legno e anche la produzione di computer.

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