Coronavirus, la Confederazione Internazionale templare San Bernardo di Chiaravalle chiede il “ripristino immediato delle celebrazioni Eucaristiche con i fedeli”

StrettoWeb

La lettera della Confederazione Internazionale templare San Bernardo di Chiaravalle

La Confederazione Internazionale templare San Bernardo di Chiaravalle ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica On. le Mattarella avente oggetto il “Ripristino immediato celebrazioni Eucaristiche con i fedeli”. Ecco il testo della lettera: Gentilissimo Presidente sia come cittadini Italiani che come cristiani Cattolici, abbiamo finora rispettato doverosamente le leggi del nostro Stato. Volevamo però porgere una sommessa preghiera è possibile che il 4 maggio aprano molte attività produttive e non solo (librerie, i funerali, mezzi pubblici, etcc, escludendo clamorosamente l’accesso ai luoghi di culto impedendo a milioni di fedeli il diritto di professare liberamente la propria fede proprio in questo periodo negativo della vita sociale di milioni di Italiani. La nostra esigenza è una sola quella di partecipare alla celebrazione dell’eucarestia, per nutrire lo spirito e l’anima ,sicuramente la nostra chiesa saprà organizzare adeguati sistemi di distanziamento sociale all’interno o all’esterno delle chiese, consentendo il rispetto e la tutela del diritto alla salute compendiandolo con quello di professare e praticare la nostra fede Cristiana.
Anche perché Lei ci insegna on.le Presidente che l’articolo 19 della costituzione Italiana impone la libertà di culto , perciò l’interruzione delle celebrazioni religiosi e delle altre libertà di coscienza, sono un clamoroso dispregio alla più alta norma dello Stato.
Voglia rappresentare con la Sua autorevolezza al Governo le necessità dei Cristiani e cessare i continui abusi di potere e violazione delle leggi costituzionali.Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume .
Art. 405 codice penale chi impedisce l’esercizio di funzioni, cerimonie e pratiche religiose del culto e punito con una reclusione fino a 2 anni di carcere.
È il momento del ripristino della legalità, a tale proposito le chiediamo di intervenire urgentemente per la ripresa delle celebrazioni eucaristiche con il dovuto rispetto delle prescrizioni in merito al Coronavirus.
Non per noi ma per la Fede in Cristo”. 

Massimo Civale, Antonino Aloi e Marcello Piergentili della Confederazione Internazionale templare San Bernardo di Chiaravalle.

Condividi