“Con tutte le cautele del caso, ma adesso possiamo ripartire“. In estrema sintesi, l’ordinanza firmata nella serata dal governatore della Calabria Jole Santelli evidenzia come la Regione in assoluto meno colpita d’Italia si possa permettere di non aspettare che il contagio finisca nelle Regioni in cui ancora è diffuso, ad oltre mille chilometri di distanza, per riaprire con estrema cautela le attività che non mettono a rischio la popolazione. Non è, infatti, un “liberi tutti” ma si procede per gradi consentendo a tutti i locali di praticare l’attività da asporto (a cui il Governo ha già dato il via libera dal 4 maggio, quindi è solo un anticipo di 4 giorni) e soprattutto la grande novità dei tavoli all’aperto, che già in questo periodo dell’anno grazie al clima mite della Calabria, sono molto diffusi soprattutto nelle città costiere della Regione. Tutti gli esperti hanno spiegato che non ci si contagia in giro, perchè il virus non è nell’aria, quindi poter mangiare un cornetto, un gelato o una pizza all’aperto, con le dovute misure anti-contagio, non farà male a nessuno.
Nell’ordinanza, che alleghiamo in coda all’articolo, la Regione impone ad esercenti e ristoratori le normative anti-contagio che dovranno adottare se vogliono riaprire. Nella stessa ordinanza, viene spiegato che “l’analisi della situazione epidemiologica regionale dimostra che le limitazioni adottate con le Ordinanze richiamate nel presente provvedimento, si sono dimostrate efficaci e appare necessario non disperdere il risultato delle azioni fino ad oggi poste in essere“, e che “l’analisi dei dati prodotta dal Settore n. 9 del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie ha fatto rilevare, alla data del 27 aprile 2020, un valore del Rapporto di replicazione (Rt) con daily time lag a 5 giorni, pari a 0,63; in generale, valori inferiori ad 1 indicano che la diffusione dell’infezione procede verso la regressione“.
E’ questo il passaggio fondamentale da un punto di vista tecnico-scientifico: la Calabria ha un tasso di contagio tale che può consentire queste riaperture in piena sicurezza, purchè si rispettino le normative di distanziamento sociale. Ecco perchè il governatore Santelli parla di “fiducia” con i calabresi, apprezzandone il senso di responsabilità avuto fino ad oggi e chiedendone altrettanto per la “fase 2”.
Da domani – Giovedì 30 Aprile – in Calabria sarà consentito anche andare a pesca. Perchè l’ordinanza consente lo “svolgimento di sport individuali“, e la pesca è una disciplina sportiva ufficialmente riconosciuta dal CONI (vedi tabella sotto). Ovviamente non si può andare in pesca in gruppi, o in coppie: è consentito a singoli individui, da soli, non accompagnati.
Riteniamo, interpretando l’ordinanza regionale, che sia valida anche per i territori dei Comuni che fino al 3 maggio saranno in “zona rossa”: erano 15 fino a pochi giorni fa, adesso sono rimasti soltanto Melito di Porto Salvo, Oriolo, Torano Castello e San Lucido. In ogni caso, la logica della zona rossa nasce per vietare gli spostamenti da quei comuni verso l’esterno. Ma si tratta sempre di territori calabresi, quindi all’interno di quei comuni – nel rispetto della zona rossa (quindi senza uscire dal territorio comunale) – i cittadini potranno praticare sport individuali, quindi anche andare a pesca e i locali potranno fare attività da asporto o servire clienti se hanno tavolini all’aperto. Nell’ordinanza non c’è alcuna eccezione riferita a queste aree, quindi il provvedimento dovrebbe essere valido anche lì. Rispettando il divieto di non uscire dal Comune.
PS: Altrettanto ovvio che la Regione Calabria rimane chiusa: è vietato entrare e uscire dai confini Regionali se non per motivi di lavoro, salute o necessità come documentato da precedenti decreti del governo e ordinanze della Regione che non vengono minimamente modificati da quest’ultima ordinanza.