L’Istituto d’Istruzione Superiore “N.Pizi” di Palmi ha attivato lo smart-working dei docenti, considerata la mancanza di un’aula reale, a causa dell’emergenza sanitaria Coronavirus
Spesso si rimproverano i giovani di essere internet-dipendenti. E’ innegabile, però, che proprio in questi momenti di crisi, le loro competenze informatiche permettono di garantirsi il diritto allo studio. Ed anche l’Istituto d’Istruzione Superiore “N.Pizi” di Palmi ha attivato lo smart-working dei docenti, considerata la mancanza di un’aula reale, a causa dell’emergenza sanitaria Coronavirus. In tempi stretti, quali quelli dell’immediata chiusura delle scuole, a salvaguardia della salute di tutta la comunità scolastica, il Pizi si è attrezzato subito con corsi online per avviare la Didattica a Distanza ed “entrare” nelle case degli studenti. Un “portale-scuola” quello che gli studenti, ormai da settimane, stanno sperimentando grazie ai canali comunicativi digitali che, senza interrompere la didattica, hanno consentito di farli interagire con i professori e seguire lezioni virtuali, che si materializzano sul piccolo schermo di tablet, smartphone, computer portatile e da tavolo, tavoletta grafica e che si presentano come mezzo per continuare a sentirsi “gruppo”, anche se si opera singolarmente da spazi fisici distanti. “Naturalmente la scuola digitale è un importantissimo supporto in casi di emergenza, quali quelli che stiamo vivendo, e i docenti tutti hanno abbracciato questa metodologia con grande successo, grazie anche all’innovazione tecnologica promossa dal Ministero della P.I. e dai Dirigenti Scolastici che negli anni hanno incentivato iniziative di formazione dei docenti. Come è emerso nell’ultimo report statistico, l’Istituto Pizi si è piazzato al 96,43% per quanto attiene alla partecipazione degli alunni alla Didattica a Distanza: un ottimo risultato, vista l’urgenza con cui sono state messe in atto le attività online. Resta il fatto che la scuola che senza dubbio preferiamo è quella che si realizza in classe, con il contatto diretto e quotidiano con gli studenti, con l’empatia che scaturisce nei rapporti umani e che consente di diversificare ogni giorno quella formidabile portata umana e culturale che chiamasi “istruzione” che, partendo dalle vette dei saperi dei docenti, scorre nei fiumi in piena delle intelligenze di ogni singolo studente, pronto a lasciarsi guidare a meglio interpretare le mille sfaccettature della realtà”. Così dichiara la Dirigente Scolastica del Pizi, Professoressa Maria Domenica Mallamaci, che ha concordato con i docenti tutte le modalità possibili per garantire agli studenti una didattica versatile, che non risulti noiosa e ripetitiva, ma che tragga invece buoni frutti, attraverso i nuovi strumenti comunicativi.
Al Pizi, è attiva a pieno ritmo la scuola digitale, con lezioni spalmate su diverse piattaforme per consentire agli studenti di non interrompere il percorso didattico, ma di seguire da casa videolezioni, podcast, audiolezioni, lezioni in streaming, utilizzando, per la somministrazione di materiali didattici, il Registro Elettronico, Google Classroom, Google Hangouts Meet, YouTube, e-mail, Google Moduli, Google Documenti, Zoom, videoconferenze, Whatsapp. Un dialogo educativo con un’alta percentuale di positività in termini di ricaduta sull’utenza che lascia stupiti per l’impegno profuso da ciascuno studente e che vede coinvolte anche le famiglie che fanno da supporto dietro le quinte per rendere proficuo lo sforzo degli insegnanti di risultare efficienti anche dietro uno schermo digitale. Un’organizzazione che il Pizi si è saputo dare creando un rapporto interattivo tra docenti e studenti, sincrono e asincrono, e che sta rispondendo alle aspettative ministeriali, registrando il 96,43% di partecipazione degli alunni alla Didattica a Distanza. Questo è solo l’inizio di una metodologia d’insegnamento che potrà essere utilizzata in futuro per migliorare l’offerta formativa. Certamente, la scuola vera è quella che si consuma tra i banchi, in uno spazio fisico chiamato aula, in cui gli studenti ricevono giornalmente il cibo per la mente che è quell’enorme bagaglio culturale che passa attraverso il principale strumento comunicativo qual è la voce dell’insegnante e arriva direttamente al cuore dello studente, con tutte le dinamiche annesse e connesse, quali sono quelle che scaturiscono in seno al gruppo classe e che possono anche chiamarsi incidenti di percorso, talora, ma che risultano comunque altamente formative per l’intera comunità scolastica.
Marilea Ortuso