Coronavirus, presidente di associazione sportiva di Reggio Calabria scrive al Ministro Spadafora

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Reggio Calabria, la lettera della presidente di una ASD che si occupa di nuovo e attività sportiva in palestra

Di seguito pubblichiamo la lettera della presidente di una ASD di Reggio Calabria indirizzata al Ministro Spadafora. Ecco il testo integrale:

“ONOREVOLE MINISTRO SPADAFORA
Le scrive CALARCO MILENA nella qualità di presidente di una ASD che si occupa e preoccupa, di nuoto e di attività sportiva in palestra.
Posto che La ringrazio per l’opportunità che ricevo nel poter esternare le mie apprensioni, che non sono strettamente personali ma comuni a tutti presidenti delle ASD.
Leggo e riporto quanto dichiarato dal dott. Barelli in un’intervista al “Giornale”: ” il ministro Spadafora si sta battendo per lo sport di base ma è ancora troppo poco, serve un intervento deciso dal governo” a questo , se mi consente, aggiungo DECISO e IMMEDIATO. Si Sig. Ministro IMMEDIATO perchè la situazione è ormai drammatica . E non mi riferisco solo alla importanza che ha l’attività sportiva di base, ma quanto ruota attorno ad essa.
Alludo, in primis, ai miei collaboratori (senza dimenticare l’indotto dello sport in generale che contribuisce al Pil nazionale) che da oltre un mese e mezzo non percepiscono più alcun compenso. Mi preme precisare che per molti di loro è l’unica fonte di sussistenza, colpevoli solo del fatto di aver scelto di rimanere in un terra “sofferta e mortificata” come è la Calabria e come è ancor di più Reggio Calabria, con una percentuale altissima di disoccupazione e che hanno fatto della propria passione sportiva la loro attività lavorativa.
Sono una forza, ed è grazie soprattutto alla loro professionalità che lo sport veicola i principi e i valori positivi della vita.
Ma in questa TRAGEDIA non possono essere Figli di un Dio minore, non dobbiamo togliere loro anche la dignità. Non dobbiamo si, non dobbiamo perchè anch’io mi sento in questo momento responsabile della loro difficile condizione.
Da Presidente nel recente passato ho provveduto , ma è più giusto dire, abbiamo insieme provveduto, al loro sostentamento contribuendo fattivamente e proficuamente alla sussistenza di una attività sportiva che poggia esclusivamente sulle spalle dell’ASD che, da oltre 20 anni, è presente sul territorio dando un notevole contributo sportivo, sociale e di funzione sanitaria. Ma ora, in questo presente, che il Presidente dovrebbe farsi carico delle loro necessità, rimango impotente .
Non mi vergogno a dire che ogni sera non posso non pensare alla loro giornata ponendomi mille interrogativi e sentendo addosso una responsabilità che mi vede eticamente ma soprattutto umanamente costretta a scriverLe e a chiederLe “fate presto” aiutateci ad aiutare.
Da presidente penso anche al dopo, al ritorno alla normalità.
Ma quale normalità ci potrà essere se le ASD non hanno un patrimonio proprio ma si sostengono con le quote dei soci e, se queste vengono a mancare, allora siamo già tutti falliti! Perchè se non si interrompono tutte le utenze e i pagamenti e non si dà la possibilità di avere finanziamenti a fondo perduto e anche dei mutui a lunga scadenza con garanzia dello Stato, io non sarò più presidente perchè non ci sarà più l’ASD nuoto AndreaMaria e dovrò trovare, mio malgrado, il coraggio di informare il mio staff.
E come Lei ben sa, Onorevole Ministro, il presidente di un’associazione sportiva no profit è il legale rappresentante della stessa per cui risponde personalmente in nome e per conto per cui mi ritroverò oltretutto a dover garantire con il mio modesto patrimonio personale.
In questi anni da presidente non ho percepito alcuno stipendio, sono un’insegnante, ho dato il mio contributo per amore del servizio sociale e educativo che la “piccola Asd” poteva dare alla città che per anni non ha avuto neanche un impianto comunale ma solo strutture private. Pertanto, Onorevole Ministro, Lei è la nostra voce, il nostro grido di Aiuto. Confidando in Suo puntuale e gradito riscontro, La ringrazio per l’attenzione.
OSSEQUI MILENA CALARCO”

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