Coronavirus in Sicilia, De Domenico: “cominciamo a ragione sulle fase due, senza abbassare la guardia sulla fase uno”

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De Domenico: “Gli imprenditori ed i lavoratori hanno diritto di sapere, e il governo regionale ha il dovere di informare, con atti formali se anche in Sicilia sia possibile ripartire”

“I problemi della ri-partenza sono tanti, oggi nel mio intervento in Ars – sostiene l’on. Franco De Domenico, deputato regionale del partito democratico– in Aula ho auspicato una progettualità della ripartenza senza improvvisazioni e senza ritardi.

Tra i tanti settori esaminati, artigianato, commercio, agricoltura, libere professioni, ho posto l’accento sul settore turistico, uno dei comparti trainanti dell’economia siciliana, tra quelli che stanno pagando un prezzo troppo alto della crisi; molte imprese, probabilmente, non ce la faranno a riaprire, parlo di esercizi alberghieri, di ristorazione e di tanti altri della filiera turistica.

In particolare, per il settore dei lidi balneari nulla si muove, eppure la stagione, anche se in ritardo, dovrebbe partire, ma su base di quali presupposti?

Gli imprenditori ed i lavoratori hanno diritto di sapere, e il governo regionale ha il dovere di informare, con atti formali (come hanno fatto i governatori di Liguria, Abruzzo. Emilia Romagna, Veneto e Marche), se anche in Sicilia sia possibile ripartire; in particolare, vogliono sapere se:

1) possano o no effettuare da subito i lavori di preparazione e manutentivi nei loro stabilimenti, in vista della prossima stagione balneare, utilizzando la procedura prevista al comma 12 dell’art. 2 del DPCM del 10 aprile 2020?

2) sia possibile o no immaginare che la Regione per la ripresa di queste attività azzeri o quantomeno contenga i cavilli burocratici autorizzativi e i costi, con particolare riferimento all’utilizzo di mezzi meccanici sull’arenile?

3) sia ipotizzabile o no un azzeramento del canone concessorio, ovvero una riduzione, e in che misura, o se piuttosto, il governo regionale, come sembra, abbia previsto, cosa ben diversa, solamente la sospensione del pagamento del canone?

4) si possa o no incentivare il soggiorno in strutture siciliane, assegnando, magari attraverso le agenzie di viaggio o gli altri operatori accreditati, alle famiglie siciliane, e possibilmente anche ai turisti provenienti da fuori, che decideranno di trascorrere in Sicilia le prossime vacanze, un ℎ da spendere in alberghi, stabilimenti balneari o termali dell’Isola.

Gli operatori sono consapevoli che comunque sarà una stagione difficilissima, ma sarebbe peggio restare fermi, e se il Governo regionale non da tempestive risposte e aiuti il settore turistico muore!”

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