Corteo funebre per il fratello dell’ex boss: la Procura di Messina apre un fascicolo

StrettoWeb

La Procura di Messina si occuperà di accertare se ci siano state o meno violazioni al Dpcm e se al corteo abbiano preso parte appartenenti a Cosa nostra in libertà, ma tenuti a rispettare limitazioni sulla libertà di movimento

La Procura di Messina ha aperto un fascicolo di atti relativi per fare luce sui funerali di Rosario Sparacio, fratello dell’ex boss pentito Gino. Si tratta di un’inchiesta conoscitiva, finalizzata a verificare se ci siano o meno gli estremi di reati. Il corte funebre, che ha scatenato un polverone di polemiche nella città dello Stretto, si è svolto sabato scorso. Come si evince dalle immagini a corredo dell’articolo, un piccola folla ha accompagnato la salma dall’abitazione al cimitero. Adesso la Procura di Messina si occuperà di accertare se ci siano state o meno violazioni al Dpcm in merito al divieto di assembramenti e verificherà se al corteo abbiano preso parte appartenenti a Cosa nostra in libertà, ma tenuti a rispettare limitazioni sulla libertà di movimento. Le forze dell’ordine stanno procedendo alla identificazione dei cittadini presenti. Alcuni deputati nazionali e regionali nelle scorse ore hanno duramente criticato il sindaco-sceriffo De Luca  per non aver impedito il corteo funebre. Il sindaco in un primo momento ha replicato sostenendo che la folla si sia limitata a scortate la salma per qualche metro, poi, a seguito dell’apprezzamento espresso dai familiari del defunto, ha preso una posizione più netta, dicendo a chiare lettere di non gradire ringraziamenti del genere.

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