Michele Criscitiello, direttore di Sporitalia, spiega la situazione del calcio italiano: “i tifosi della Reggina faranno bene a mettere una pietra sopra sulla stagione”
Ripresa si, ripresa no. E’ questo il dubbio legato ai campionati di calcio in Italia e per il momento la risposta non può essere data. L’evoluzione del Coronavirus nel nostro Paese lascia ben sperare negli ultimi giorni, Michele Criscitiello però preferisce non ragionare nell’ottica di un ritorno in campo. Perlomeno per le categorie inferiori. Ecco le parole a Reggina Tv del giornalista e direttore di Sportitalia: “Se si ripartirà, si farà in categorie e con le squadre che possiedono le strutture in grado di garantire norme sanitarie. In quest’ottica ripartirà la Serie A, forse la Serie B, sempre che tutti i club si mettano seriamente di impegno. In cadetteria infatti ci sono situazione che non sono assolutamente funzionali a quelle che sono le richieste di medici e sanitari. Dove credo sia impossibile ripartire è in Serie C e in Serie D. Ci sono spogliatoi di tre metri quadrati dove i calciatori si fanno la doccia e si cambiano in 20, quindi non ci sono proprio le condizioni. Inoltre a molte società manca la forza economica. Palermo, Foggia o Bari sono le eccezioni dei propri campionati, non sono la regola. Poi manca la volontà dei presidenti di riprendere: se escludiamo Monza, Reggina e Vicenza, oppure il Palermo e altre 4-5 squadre, nessuno in C e in D vuole tornare in campo perché i presidenti oggi non hanno soldi e sponsor e giustamente pensano alle loro aziende”.
DISCORSO PROMOZIONI E RETROCESSIONI – “O interviene la Fifa, dicendo come tutti i campionati devono agire, oppure se dobbiamo fare le cose all’italiana vedremo che si arriverà ad una Serie A a 22 squadre, una Serie B a 21 e così via per tutti gli altri campionati. L’ipotesi più probabile e giusta, qualora ci fossero le condizioni, è quella di riprendere i campionati. Sono però assurde le parole di Gravina, che ogni giorno fa dichiarazioni diverse, quando dice che la stagione si concluderà ad ottobre. La deadline deve essere al massimo il 31 luglio. Per i prossimi mesi conviveremo questo virus, anche nella prossima stagione gli stadi saranno chiusi perché senza un vaccino non esiste una soluzione. Bisogna capire che ormai su quest’annata va messa una pietra sopra, capisco purtroppo i tifosi della Reggina che questa pietra non ce la vogliono mettere perché sognano la Serie B. E la loro squadra deve andare in Serie B. L’aspetto più triste è che gli amaranto saranno promossi, ma non ci sarà alcuna festa con bandiere e bandieroni. Anzi, la notizia della Reggina in B la darà la Lega con un comunicato stampa e non con i festeggiamenti o con un pallone che rotola in rete”.