La storia di Edwards Lear: il celebre scrittore fu a Scilla per disegnare la rupe con i suoi faraglioni

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Nel 1847 il celebre artista e scrittore Edwards Lear fu a Scilla per disegnare la rupe con i suoi faraglioni

Edward Lear nacque a Londra il 12 maggio 1812 e fu un celebre artista e scrittore. Fu molto apprezzato per il suo talento naturale nel disegno e spesso illustrava le sue stesse opere. Ebbe un’adolescenza difficile, cresciuto in una famiglia molto numerosa con venti fratelli e un padre in prigione per debiti. La sua vita fu turbata dalla epilessia e da problemi di asma, ma presto cominciò a fare disegni e schizzi a carattere zoologico, che gli permisero nella sua adolescenza di guadagnarsi da vivere. Edward Lear passerà buona parte della sua vita a viaggiare, legandosi in particolar modo all’Italia. Nel 1837 fu, infatti a Roma, in seguito tra il 1842 e il 1846 percorse l’Abruzzo e il Molise. Nel 1847 progettò di visitare l’intera Calabria ma i moti rivoluzionari scoppiati nel Regno di Napoli gli impedirono successivamente di proseguire il suo cammino lungo le altre province calabresi. Il racconto “Diario di un viaggio a Piedi”, dello scrittore e disegnatore inglese Edward Lear, infatti, rappresenta una vera e propria descrizione e testimonianza sui luoghi e le caratteristiche della provincia di Reggio Calabria durante il viaggio tra il 25 Luglio e il 5 Settembre del 1847. Lear conobbe a Roma il giovane John Proby, dove si trovava per approfondire i suoi studi di pittura, il quale accettò l’invito ad accompagnarlo nel suo viaggio in Calabria. Infatti il pomeriggio del 25 Luglio, avendo preso a noleggio una barca per attraversare lo Stretto partendo da Messina, lasciarono lì una parte dei bagagli, prendendo con loro quanto bastava per un viaggio di un mese e 6 settimane nella più vicina provincia calabra. Nell’attraversare lo Stretto la mente dello scrittore inglese vagava, “Reggio scintilla sulla riva del mare e si vedono l’alto e maestoso Aspromonte, coronato dalle nuvole, e le scogliere perla-pallido di Bagnara Calabra mentre la guida durante l’attraversamento dice che da Scilla sulla sua rocca si possono sentire enormi cani abbaiare attraverso lo Stretto, ma solo quando ci sono mareggiate”. Il 29 Luglio Lear e Proby presero una guida che li aiutò molto di nome Ciccio, un uomo alto e serio con più di 50 anni di età e con una buona espressione di giovialità, molto comprensivo e molto accondiscendente con i due inglesi.

faraglioni scillaAlla partenza Ciccio sistemò il suo fucile e legò al suo placido asino dei pacchi che servivano alla spedizione: indumenti vari, materiale per il disegno, coperte, ombrelli e tanto altro. Sistemato tutto, iniziarono il percorso che Edward Lear aveva stabilito. Non essendoci locande in quella provincia, se non sulla strada carrozzabile che segue la costa occidentale, il viaggiatore inglese dipese esclusivamente dalle lettere di presentazione a famiglie residenti in ogni luogo visitato. L’itinerario iniziò da Reggio Calabria verso la parte ionica, passando poi alla fascia tirrenica a concludere lungo la “Costa Viola” da Palmi a Villa San Giovanni. II 27 agosto una buona strada lungo tutta la costa, li ha spinti ad andare a Scilla, mentre procedevano, ogni tanto si intrattenevano a fare disegni, incantati dall’enorme rupe e dai grandi faraglioni. Arrivarono a Scilla verso mezzogiorno, trovando una locanda molto pulita alla riva del mare, proprio vicino al castello. Scilla fu una delle più sorprendenti scene di questa costa, le sue bianche case e la massicciata di rocce, si sporgevano come un nobile rilievo contro il blu scuro delle onde marine, mentre le Isole Eolie e Stromboli con il faro di Messina, formavano uno sfondo bellissimo. Ma, a parte l’apparenza generale del posto, che da tutti i punti di vista fu molto imponente, ci fu poco da notare. Non ci fu ospitalità lungo la semplice e civilizzata strada carrozzabile, né incidenti familiari, per riempire il giornale dell’errante pittore rispetto a quando lasciò le meno frequentate regioni di montagna. Per l’esplorazione e il disegno di Scilla l’equipaggio perse tutto il giorno e alla fine di esso, a dispetto della favorevole apparenza della locanda, furono molto delusi dal cibo, una vecchia gallina che non era possibile tagliare col coltello e forchetta. La mattina del 28 agosto Lear e Proby furono circondati da un gruppo di numerosi osservatori mentre erano intenti a disegnare la parte di Scilla che andava dalle scogliere della rupe al paese. Uno di essi, il più vecchio disse “Questi sono tutte persone scelte dal loro governo per raccogliere notizie del Regno nostro”, un asserzione ridicola per gli Inglesi ma non così assurda come può sembrare, se si riflette che la conquista di molti paesi da parte di altri fu preceduta da osservazioni e ricerche individuali. Durante la mattinata affittarono una barca per andare a vedere da vicino i faraglioni di Scilla, che apparivano veramente magnifici, elevandosi sopra la bollente corrente di spumosa acqua blu scura. La litografia ottenuta fu di grande effetto scenografico, esaltata dall’ombra della rupe proiettata sul mare e dal chiaroscuro degli scogli in primo piano che fanno esaltare maggiormente la cittadina sullo sfondo. Edward Lear morì a Sanremo il 29 gennaio 1888.

Enrico Pescatore

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