Fase 2, la Sicilia vuole ripartire: Musumeci scrive a Conte per anticipare la riapertura delle attività

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Fase 2, il presidente della Regione Siciliana scrive al premier Conte

Il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, scrive al premier Giuseppe Conte, per chiedere il riavvio di alcune attività in Sicilia,”in considerazione del minor numero di contagi” nell’Isola. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, che oggi, proprio su indicazione del governatore siciliano, ha sentito in videoconferenza le associazioni di categoria dell’industria, del commercio e dell’artigianato. Un confronto servito ad elaborare un documento in cui evidenziare non solo le criticità dell’ultimo Dpcm di Conte, ma anche i possibili scenari per la riapertura in sicurezza, che sarà consegnato proprio al governatore.
Già nelle scorse ore deputati Ars e lo stesso Musumeci avevano espresso il loro disappunto per il dpcm di Conte che entrerà in vigore dal prossimo 4 maggio, dal momento che in Sicilia il quadro epidemiologico è meno grave rispetto al nord Italia.

Musumeci: “Le misure annunciate per il 4 maggio lasciano scontenti tutti”

Domani nell’appuntamento in videoconferenza con i colleghi governatori del centrodestra Musumeci esporrà gli obiettivi: “Giungere a una proposta ampia e convergente per invitare il presidente Giuseppe Conte a modificare le preannunciate disposizioni della Fase 2″- spiega il governatore. “Le misure annunciate per il 4 maggio-ammette Musumeci- lasciano scontenti tutti: settentrionali e meridionali, chi per l’apertura e chi per la chiusura e si muovono poi in evidente contraddizione. In Sicilia non abbiamo grandi fabbriche, ma una diffusa presenza di piccole e medie imprese nel commercio, nel turismo, nell’artigianato e nei servizi. Metterle in condizioni di lavorare, nel rispetto assoluto delle norme di sicurezza, è un dovere del governo nazionale. Se proprio non vuole farlo, autorizzi le Regioni ad adottare le misure che risultino compatibili con la situazione epidemica locale”.

 
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