Le ricette di StrettoWeb: ricetta e tradizione della Bieta ripassata in padella con pecorino
Le origini di questa pietanza emergono dalle tradizioni culinarie dei pastori calabresi. La facilità di reperire la bieta durante il pascolo e la semplicità di preparazione hanno dato vita a questo piatto gustoso e nutriente. La bieta saltata in padella è un contorno calabrese adatto ad accompagnare secondi piatti di uova, frittate e formaggi. La ricetta prevede l’uso del pecorino ma una variante altrettanto saporita è con le olive. L’aggiunta di capperi o pomodori sott’olio o anche di alici sott’olio non farebbe che rendere il piatto ancora più appetitoso.
Difficoltà: facile
Preparazione: 10 minuti
Cottura: 20 minuti
Porzioni: 4 persone
Costo: basso
INGREDIENTI
1 Kg di bieta
150 gr. pecorino stagionato
Sale q.b.
Olio extravergine di oliva q.b.
1 spicchio d’aglio
Pangrattato
Preparazione
Pulite e lavate la bieta, cuocetela in poca acqua salata e fatela scolare con cura. In una padella versate l’olio, uno spicchio d’aglio e una spolverata di pangrattato. Adesso procedete a strati: disponete la bieta, il pangrattato, il pecorino a dadini ed un filo d’olio; ripetete esattamente questi strati fino al termine della verdura. Mettete la padella sul fuoco per pochi minuti facendo attenzione che il composto non si attacchi ai bordi. Giratelo, come per una frittata, su un piatto e poi riponetelo in padella per farlo cuocere dall’altro lato. Questo contorno è ottimo sia caldo che freddo.
Conservazione
Il piatto può essere conservato in frigorifero in un contenitore ermetico. La bieta già cotta può essere congelata e poi consumata entro 6 mesi.
Curiosità e benefici della bieta
La bieta può essere preparata in vari modi: aggiunta come ripieno nelle torte salate o nelle frittate, nei risotti o utilizzata per condire la pasta; si può usare per riempire gli involtini, o come ripieno per la pasta, per preparare zuppe o vellutate. Questa molteplicità di preparazioni si deve al fatto che gli uomini la utilizzano da sempre. Si trattava originariamente di una vegetazione spontanea fin quando i babilonesi iniziarono a coltivarla; etruschi e romani ne produssero diverse varietà ma è da quella “a costa rossa” che ha origine il nome di “bieta” infatti il latino beta vulgaris deriva da una parola celtica che vuol dire “rosso”. Le biete apportano poche calorie ed hanno un buon contenuto di fibre e di vitamine, in particolare A, B9 e C. Sono ricche di potassio e ferro ma purtroppo la cottura in acqua causa la dispersione dei nutrienti.
Il consiglio della zia
Perché non preparare un pesto con la bieta? Gli ingredienti sono pochi: le foglie più tenere delle biete crude, le noci tritate, il pecorino stagionato, olio, aglio, sale e pepe. Un suggerimento che riguarda questa verdura è la cottura a vapore perché consente di preservare al meglio sia il sapore che le proprietà nutritive.