Messina family card, i consiglieri PD: “Ampliare la platea dei beneficiari”

StrettoWeb

Messina Family Card: le proposte consiglieri comunali PD gruppo Antonella Russo, Felice Calabrò, Alessandro Russo, Gaetano Gennaro

Ampliare la platea dei beneficiari dei buoni spesa “Messina family card”, in risposta all’emergenza “Coronavirus”. È la proposta dei consiglieri comunali PD gruppo Antonella Russo, Felice Calabrò, Alessandro Russo, Gaetano Gennaro. Nella nota inviata inviata al sindaco De Luca e all’assessore ai Servizi Sociali Alessandra Calafiore i consiglieri comunali pur dichiarando di ritenere “opportuna l’iniziativa del Comune di Messina, simile a quella adottata in moltissime città italiane, diretta ad adottare degli interventi urgenti a sostegno dei cittadini più disagiati, in conseguenza dell’emergenza sanitaria derivante da Covid 19″,  ma anche di aver preso atto “dell’esistenza di un fondo economico molto ampio, che arriva quasi a 40 milioni di euro, come frutto della riconversione di fondi extrabilancio ex delibera di GC del 31.03.2020, e come risultanza di finanziamenti nazionali e regionali finalizzati allo scopo di tutelare i cittadini in risposta all’emergenza in oggetto”e delle recentissime disposizioni Anci Sicilia sulle risorse destinate ai Comuni per contrastare l’attuale crisi economica e sociale collegata alla diffusione del Coronavirus e delle linee guida regionali finalizzate a tale scopo.
Pertanto per i consiglieri “appare oltremodo necessario ampliare la platea dei soggetti beneficiari dei buoni spesa denominati “Messina family card”, vista la consistente disponibilità economica che il comune di Messina ha messo in campo a tale scopo. 

Parametri restrittivi e non consoni

Secondo i consiglieri “si appalesa corretto e di giustizia non valutare l’oggettiva diminuzione di reddito delle famiglie bisognose di sostegno alla luce di quanto negli anni le stesse sono riuscite a mettere da parte a titolo di risparmio familiare” e inoltre “i parametri di accesso ai benefici in oggetto individuati nella delibera di giunta n. 171 risultano, in relazione al limite di depositi bancari e postali posseduti dalle famiglie richiedenti, eccessivamente restrittivi e non consoni, atteso che – come correttamente considerato nella stessa premessa della delibera di giunta n. 171 – la condizione di povertà si sta progressivamente estendendo alle fasce sociali che finora hanno goduto di sicurezze economiche”.

“In altre città ove è stato previsto quale parametro di accesso al beneficio l’esistenza di una soglia di deposito bancario o postale, tale soglia risulta molto più ampia rispetto a quella indicata dal comune di Messina”.
Solo a titolo esemplificativo i consiglieri citano: “il comune di Reggio Calabria, che ha indicato come limite un patrimonio finanziario disponibile (conto corrente/bancario/postale) superiore ad euro 5.000,00, a prescindere dal numero dei componenti il nucleo, condizioni analoghe a quanto previsto dal Comune di Milano; il comune di Bologna, per il quale tale limite sale ad € 10.000,00, il comune di Rimini, per cui la soglia è di 60.000,00 di reddito lordo per l’anno 2019, in presenza di figli, altrimenti è di € 35.000,00; il comune di Palermo, la cui soglia individuata è di € 6.000,00; il comune di Catania, che pare non abbia individuato nessuna soglia di risparmio posseduto quale parametro di accesso alla card”.

Le proposte dei consiglieri PD

I consiglieri chiedono di ampliare la platea dei soggetti interessati alla misura del Buono spesa “Messina family card”, oltre che ai soggetti già individuati nella delibera di GC 171 del 31.03.2020, anche ai seguenti soggetti:
A) persone a cui non è stato rinnovato il contratto di lavoro, e che non possono accedere agli ammortizzatori sociali;
B) lavoratori senza regolare contratto;
C) soggetti che si trovino nella condizione di povertà al di sotto dell’indice ISTAT;
D) disoccupati di lunga durata;
A) Nuclei familiari numerosi con presenza di minori (5 + componenti);
A) Nuclei con disabili in situazione di fragilità economica.
B) Anziani soli in attesa di pensione.
C) Lavoratori titolari di azienda in forma singola o associata e titolari di partita IVA che hanno dovuto chiudere o che hanno subito drastiche diminuzione di reddito a causa delle ripercussioni economiche causate dall’emergenza Covid19”;
D) Lavoratori occasionali che pur avendo contratti attivi, hanno subìto una contrazione del lavoro;

Qualora, in esito alle risorse disponibili, non sia possibile eliminare del tutto il presupposto derivante dal limite ai depositi bancari e postali dei richiedenti, di elevare, nel predetto parametro di accesso, considerato alla data del 30.03.2020, come specificato nella delibera istitutiva della card, le soglie di risparmio ivi previste in relazione al nucleo familiare, entro il limite di risparmio di € 5.000,00 a singolo nucleo familiare.
Nell’eventualità che detto parametro debba necessariamente rapportarsi al numero di componenti del nucleo familiare, i consiglieri propongono di modificare il parametro oggetto di delibera di GC n. 171, nel modo seguente:
a) Inferiori ad € 1.000,00 se nucleo composto da una sola persona;
b) Inferiori ad € 2.000,00 se nucleo composto da due persone;
c) Inferiori ad € 3.000,00 se nucleo composto da tre persone;
d) Inferiori ad € 4.000,00 se nucleo composto da quattro persone;
e) Inferiori ad € 5.000,00 se nucleo composto da cinque persone o più.

 

Condividi