Coronavirus, parrucchiere di Messina scrive a Musumeci: “Presidente, siamo in ginocchio. Se non si apre in fretta, si rischia di lavorare tutti in nero”

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Messina, l’appello del parrucchiere Lillo Valvieri al Presidente della Regione Nello Musumeci: “Rischiamo di fallire, riapra parrucchieri ed estetisti il 4 maggio”

Il parrucchiere messinese Lillo Valvieri, scrive al Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci per chiedere che un’intera categoria venga salvata dalla débâcle totale. “Le chiedo, col cuore in mano, a nome mio e di molti parrucchieri ed estetiste di poter aprire le nostre attività entro e non oltre il 4 Maggio 2020, per poter iniziare a far fronte al disastro economico da noi subito. Ovviamente, apriremmo con tutte le dovute precauzioni: distanze a norma di legge, sanificazione degli ambienti, mascherine, tutto ciò che occorre nel rispetto delle regole. Le chiediamo di essere nostro portavoce presso le sedi competenti, in quanto, posticipare ulteriormente l’apertura, non farà altro che incentivare il lavoro nero. Lei mi potrebbe rispondere che il nostro mestiere non rappresenta un servizio di prima necessità, ma a questo punto credo che non lo siano neanche le librerie. Con la ripartenza, le donne e uomini cominciano a lavorare ed hanno bisogno di essere in ordine e curare il proprio aspetto. Da non sottovalutare chi, per motivi di salute, ha bisogno di parrucche perché purtroppo la malattia non è andata in vacanza; oltre al COVID-19, ci sono malate oncologiche che hanno bisogno di curare il proprio aspetto.
Chi ha bisogno del parrucchiere inizia a rivolgersi a chi lavora in nero, mettendo a rischio la propria incolumità e quella delle clienti, non avendo le necessarie precauzioni che potremmo offrire noi, nei nostri saloni attraverso il rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie: sanificazione, sterilizzazione degli attrezzi di lavoro, etc. Inoltre, non possiamo sottovalutare il problema economico: siamo allo sfinimento, i 600.00 euro previste dallo Stato, non sono assolutamente sufficienti per ottemperare i nostri costi fissi, siamo in ginocchio!

Signor Presidente Nello Musumeci abbiamo delle famiglie da mantenere, per molti professionisti, diventa difficile fare la spesa; se non si apre in fretta, si rischia di lavorare tutti “in nero”! La preghiamo di non lasciarci soli in questa battaglia. Confidiamo nella vostra serietà La ringraziamo, certi che non lascerà inascoltato questo nostro grido di aiuto”.

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