Prodotti calabresi con il simbolo della Lega, scatta l’interrogazione dei consiglieri PD. Dieni (M5S): “Spicciola propaganda di partito, Santelli intervenga”

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La promozione di una campagna di comunicazione a sostegno dei prodotti calabresi, a cura della Vicepresidenza della Regione Calabria ma con il simbolo della Lega, ha scatenato un ampio dibattito e numerose polemiche. Dieni (M5S) e i consiglieri regionali PD chiamano in causa Santelli

“È inaccettabile che la Lega calabrese usi il simbolo della Regione per fare spicciola propaganda di partito. Mi auguro che la presidente Jole Santelli intervenga e imponga ai membri della sua maggioranza un maggior rispetto delle istituzioni pubbliche”. Così la portavoce alla Camera del Movimento 5 stelle Federica Dieni in merito all’ultima campagna “istituzionale” lanciata dal vicepresidente della giunta Nino Spirlì.
Tralasciando il significato della campagna “Scegli calabrese”, piuttosto grottesca dato che a sostenerla è un partito che ha sempre fatto solo gli interessi delle regioni del Nord – continua la deputata –, è davvero inopportuno e politicamente scorretto che il simbolo del movimento di Salvini venga associato a quello della Regione, in quella che può apparire come una una sorta di leghistizzazione della principale istituzione della Calabria”.
La Lega e Spirlì, pertanto – conclude Dieni –, dovrebbero avere il garbo politico di chiedere scusa e di non replicare mai più simili strumentalizzazioni delle istituzioni pubbliche“.

Prodotti calabresi con il simbolo della Lega, il Pd presenta un’interrogazione

La promozione di una campagna di comunicazione a sostegno dei prodotti calabresi, a cura della Vicepresidenza della Regione Calabria ma con il simbolo della Lega, ha scatenato un ampio dibattito. Dopo i diversi interventi sulla stampa, su iniziativa del consigliere regionale Luigi Tassone (primo firmatario), è stata presentata un’interrogazione sottoscritta anche dai consiglieri del Pd Domenico Bevacqua, Nicola Irto, Carlo Guccione e Libero Notarangelo.
Gli esponenti democratici biasimano l’iniziativa di Nino Spirlì e sostengono che la stessa è “motivo di confusione fra il ruolo istituzionale e quello dei partiti politici, in quanto le finalità dell’operazione possono apparire di carattere politico e non istituzionale, rischiando di alimentare la sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni e nella Politica”. Tassone, Bevacqua, Irto, Guccione e Notarangelo chiedono pertanto di sapere “se per la progettazione, l’avvio e la diffusione dell’iniziativa siano state utilizzate risorse regionali, comunitarie o comunque pubbliche”, “se l’attività rientra nelle competenze assegnate dalla presidente della Regione Calabria” e se l’iniziativa possa essere considerata “compatibile con la necessità di trasmettere alla popolazione un messaggio di cambiamento e di trasparenza”.
I consiglieri regionali, inoltre, chiamano da subito in causa Jole Santelli: “ci aspettiamo che la Presidente della Regione, considerati anche i tempi del Consiglio regionale in questa fase della Legislatura, faccia chiarezza ben prima della risposta formale poiché il suo mancato intervento potrebbe essere interpretato come una forma di silenzio-assenso”.

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