Nicola Amoruso ha pubblicato una foto sui social che ha riportato alla mente dei tifosi gli anni della Reggina in Serie A. Una battuta anche sul futuro, che potrebbe essere da dirigente
C’era una volta. E’ così che iniziano sempre le favole. C’era una volta la Reggina in Serie A… Il brivido dei ricordi e delle giornate vissute sui gradoni dello stadio Granillo negli anni Duemila, quando la città calabrese dello Stretto si preparava ad accogliere l’arrivo delle squadre più blasonate del calcio italiano. Annate vissute con l’ansia della salvezza sempre molto difficile da raggiungere, ma con l’orgoglio di vedere la propria squadra alla pari contro avversarie di livello. Ai microfoni di Eleven Sport il racconto di Nicola Amoruso, attaccante che con la maglia amaranto è stato protagonista di annate incredibili. Ecco le sue parole: “dopo anni di sofferenza, in cui ho visto la Reggina naufragare, aver di fronte un presidente tifoso che ha preso per mano il club fa piacere. Sono il primo tifoso, mi dispiace che il campionato sia stato interrotto sul più bello. Nove punti di distacco dal Bari sono tanti, merito di una squadra costruita bene e del grande sostegno di una piazza e di un Granillo che è tornato pieno come un tempo. Gallo ha le idee molto chiare, vuole riportare la squadra in alto. Ha scelto un d.s. di esperienza, Taibi è un professionista che ti motiva al massimo, insieme hanno scelto Toscano, un allenatore molto valido e grintoso che conosce l’ambiente. La Reggina ha ammazzato il campionato fin da subito, facendo meglio di squadre blasonate e forti. Sono contento che Reggio e Bari stiano tornando a splendere”.
FUTURO DIRIGENTE – “Per adesso non ci sono le basi per un ritorno, al momento sono un semplice tifoso. La città conosce quello che è il mio sentimento per la Reggina, ma il lato professionale è DIVERSO”.
REGGINA DEL -15 – “Fu una cavalcata bella e infinita, ricordo unico e indelebile perché grazie al legame tra squadra e tifosi riuscimmo a compiere un risultato che sulla carta era impossibile. Incontrammo due volte il Messina in momenti delicati della stagione. Entrambe le volte ci salvammo, mentre i nostri rivali furono retroscessi”.
GESTO SCARAMANTICO – “L’abitudine di sollevare il pantaloncino nacque da un famoso Reggina-Roma terminato 1-0. Pioveva a dirotto e i pantaloncini lunghi pesavano tantissimo, così io ne girai uno. E segnai il gol decisivo. Così nelle partite successive continuai a farlo, per i tifosi era il presagio che stava per avvenire qualcosa di bello”.
REGGINA NEL DESTINO – “Si, è vero. Prima di approdare alla Reggina, avevo firmato per il Braga, squadra portoghese. Poi per un cavillo con la Lega non si fece nulla. Per fortuna mi chiamò Foti e firmai con il club calabrese. Mi sarebbe piaciuto però andare all’estero. L’ultimo anno in amaranto mi chiamo lo Shakhtar Donetsk, che mi offrì un grande contratto, ma rifiutai perché nacque mia figlia e scelsi di restare in Italia”.
La Reggina in Serie A, quanti ricordi: il post di Amoruso su Instagram
A testimonianza dell’affetto che Nicola Amoruso nutre nei confronti della maglia amaranto, l’ex attaccante pugliese ha pubblicato su Instagram la foto di uno scambio di gagliardetti con Alessandro Del Piero prima di un Reggina-Juventus. “Memories”, scrive con nostalgia il bomber. E chissà che questa foto non possa portare fortuna alla squadra amaranto che ora con il presidente Gallo è tornata a proiettarsi in campionati più importanti e obiettivi prestigiosi come quelli di un tempo.