Reggio Calabria, Giovanni Nucera sulla Festa del 25 Aprile: “difendere oggi più che mai la libertà della Resistenza italiana e affermare la giustizia sociale”
“In questa giornata del 25 Aprile 2020, Festa della Liberazione, il mio pensiero va ai partigiani che furono i protagonisti indiscussi della Resistenza”. Cita il grande Calamandrei, accademico e fondatore del Partito d’Azione, Giovanni Nucera da qualche mese approdato al Partito Democratico, dopo l’esperienza come capogruppo de “La Sinistra” in Consiglio regionale. “Uomini e donne – prosegue – che lottarono in prima persona contro un potere che sembrava invincibile e che grazie al loro sacrificio, la storia ha cancellato dal proprio corso, rendendoci liberi. Una libertà che abbiamo il dovere di costruire e difendere ogni giorno, soprattutto realizzando i principi che stanno alla base della nostra Costituzione, che di quella grande battaglia di Liberazione ne fu il frutto. Una Costituzione che mette al centro i diritti delle persone, il diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione, alla libertà di pensiero e di parola, per citare i più importanti”. “Rendere onore al sacrificio dei nostri partigiani significa oggi, più che mai, – esorta Giovanni Nucera – lottare perché questi diritti vengano riconosciuti a tutte le persone senza distinzione di sesso di razza di orientamento religioso o politico. La pandemia che sta devastando il mondo ha messo in evidenza che da più decenni, questi diritti non sono stati garantiti, e comunque non sono stati garantiti a tutti. Il numero dei disoccupati aveva, già prima del coronavirus, raggiunto livelli alti, la povertà si stava già diffondendo anche tra ceti che prima erano esclusi da questa piaga. Ora con la pandemia tutto questo emerge in modo eclatante. Il profitto a tutti i costi ha portato a sistemi sanitari non efficienti, poveri di mezzi e di persone. Su questo altare si sono sempre più fatte politiche che hanno sacrificato diritti tanto agognati dai nostri padri. Sempre su questo altare i nostri anziani stanno pagando con la loro morte il prezzo della pandemia , lasciandoci orfani in tutti i sensi”. “Sulle orme dei nostri Partigiani e dei Padri Costituenti il dopo pandemia si dovrà costruire sulla giustizia sociale – riflette Nucera – l’equa distribuzione della ricchezza, a partire dal Sud d’Italia che più di tutti ha pagato il prezzo di una globalizzazione selvaggia che non ha tenuto conto delle particolarità dei territori. Tutto ciò con aiuti concreti soprattutto alle fasce più deboli. Quel reddito di cittadinanza che io avevo proposto al mio insediamento come consigliere regionale della scorsa legislatura diventa più che mai necessario oggi, insieme ad una sanità pubblica e per tutti. Ognuno deve portare il proprio contributo a questa ricostruzione, e la logica non può che essere quella che chi più ha, più dovrà dare”. “Va accolto e rilanciato l’appello che Papa Francesco ha fatto ai partiti affinché abbandonino le lotte intestine create dalla sete di potere e di protagonismo per ritornare alla Politica, che deve servire a cambiare il mondo rendendolo migliore. Quella politica – conclude l’esponente del Partito Democratico – che si nutre della partecipazione dal basso, del consenso conquistato con il lavoro certosino nei territori e tra la gente, che per Bergoglio è ”una forma alta di carità” che non è elemosina ma rispetto della dignità delle persone”.