Reggio Calabria, Nino Spezzano: “Falcomatà dovrebbe informare i cittadini che il comune si trova in una realtà da triplo “Cigno Nero”
“A nostro avviso, il Sindaco Falcomatà- scrive in una nota Nino Spezzano di Reggio Spazio Libero, Osservatorio Legalità, Cultura, Progresso- dovrebbe informare i cittadini, che il comune di Reggio Calabria si trova in una realtà da triplo “Cigno Nero”:
1) dissesto finanziario; 2) dissesto e commissariamento dell’ ASP provinciale per un buco di bilancio di ca. 650 milioni e infiltrazioni mafiose, su cui si e’ innestata l’emergenza sanitaria da corona virus; 3) un crack economico e sociale globale, paragonabile al 2° dopoguerra del ‘900” A dichiararlo e’ il presidente dell’ osservatorio legalita’, cultura e progresso , Nino Spezzano, che continua:
1) Falcomatà mostra di ignorare il monito della corte dei conti, che- a seguito della sentenza della corte costituzionale, che ha condannato il comune, con sentenza n. 4 del 28 gennaio 2020- ha fissato la data del 31 marzo 2020 per la presentazione, da parte dell’ amministrazione, di un piano di rientro dal debito fattibile (ca . 400 milioni di euro), a pena la dichiarazione formale del dissesto, con tutte le conseguenze nefaste per la comuità.
2) Per quanto riguarda il dissesto e il commissariamento dell’ azienda sanitaria provinciale, con il progressivo smantellamento dei LEA, con la cancellazione di ben 19 poliambulatori dal territorio metropolitano, la cancellazione dell’ assistenza domiciliare, una realta’ fondamentale come l’ Hospice in profonda crisi, la mancanza di medicinali per i malati oncologici, oltre la globale insufficienza dei mezzi necessari per affrontare la fase 2 del corona virus, che per fortuna al momento e’ relativamente contenuta. Ci chiediamo al ri guardo , come Falcomata’, sedicente max autorità sanitaria del territorio , non si sia mai accorto che un asp provinciale, con budget colossali , possa non aver stilato i bilanci dal 2013 al 2019 ! Crediamo che l’ amministrazione dovrebbe costituirsi parte civile, contro gli autori del disastro gestionale della sanita’.
3) Quali le soluzioni per far fronte alla crisi economica e sociale immane, con la perdita del pil prevista tra l’8 e il 24 % (!) , e il conseguente aumento della disoccupazione’, un debito pubblico statale di ca. 2.447 miliardi, con l’italia che potrebbe ritrovarsi peggio della Grecia di questi ultimi anni. Crediamo che vadano evitate polemiche sterili e/o strumentali, che si realizzi invece, una osmosi intellettuale, una responsabilità collettiva, tra tutti gli attori che possono concorrere alla sopravvivenza di questa ns. martoriata terra, sintonizzandosi a tutti i livelli, Regione, Governo, Europa, fino all’ ONU e all’ organizzazione mondiale della Sanita’, che ha avvertito (22/4) dell’ altissimo pericolo che ancora incombe, predicendo che “ il peggio deve ancora venire”.
“Avevamo già avanzato l’idea -prosegue Spezzano- all’esplodere della pandemia, di un quartiere generale e di un osservatorio economico, che facesse fronte a questa immane crisi sanitaria e sociale, mettendo insieme le migliori competenze ed intelligenze, con iniziative che mirassero ad incrementare la capacita’ produttiva, rigenerativa. Ad es. l’idea del consumo made in Calabria, come auspicato da vari enti ed istituzioni, che presuppone un marketing accurato delle produzioni del nostro territorio, del livello qualitativo e quantitativo delle filiere produttive, della competitività, della distribuzione e degli spazi di mercato, veicolando mirate strategie innovative per una ricaduta sul territorio, di più ricchezza possibile, spezzando una devastante colonizzazione e consumo passivo di prodotti d’ importazione, sia materiali
(food and beverage , ecc), che immateriali (cultura, digitalizzazione ecc), creando posti di lavoro. Cosi come diverse ipotesi sono altresì affiorate per quanto riguarda il rilancio del cruciale settore turistico. Al riguardo abbiamo visto Falcomatà inspiegabilmente assente all’ appuntamento di settembre 2018 a Lamezia, con la Regione, della stessa appartenenza politica, alla presentazione della strategia d’innovazione delle 3 S (Smart Specialization Strategy, strategie di specializzazione intelligente) in linea con Horizon 2020, asse dell’innovazione europeo, su diverse aree tematiche, tra cui cultura e turismo, fondamentali per Reggio, dove città come Catanzaro invece, hanno presentato progetti all’ avanguardia, aprendosi cosi’ a futuri cospicui finanziamenti nei settori suddetti”.
“Da più parti poi in questi ultimi giorni –aggiunge- si è lanciato l’ allarme sul rischio della perdita di ingenti fondi europei e statali per la Calabria e la Metrocity. Avevamo già osservato, perplessi più che mai, il disinteresse e l’ assenza di Falcomatà, in tempi recenti, pre-covid, ad appuntamenti come quello con il presidente Conte a Gioia Tauro, alla presentazione del piano per il sud (120 miliardi in 10 anni, in sintonia con gli obiettivi di Agenda europea 2030). L’ avevamo visto assente ed in polemica con l ‘allora ministro Toninelli all’ appuntamento per il rilancio del porto di Gioia Tauro. Riteniamo che sia giunto il momento che Falcomatà cambi atteggiamento, che ascolti e si apra alle sinergie, che ottemperi ai dettami di legge, elabori immediatamente la relazione di fine mandato, in cui fornisca ai cittadini un quadro chiaro della situazione economica, dello stato dei lavori pubblici, dei progetti per il turismo e la depurazione, il lido comunale ( non ristrutturato dopo 5 anni di consiliatura, più volte sollecitato dall’imprenditore Nuccio Pizzimenti), il blocco dei lavori del palazzo di giustizia, dell’emergenza rifiuti, della sanificazione ambientale, dell’ aeroporto e del porto (e della ZES attinente), dei servizi che verranno a mancare, dato il rinvio dei tributi locali, il dissesto in atto. Ancora, dica che fine hanno fatto tutti gli strumenti finanziari già accordati al comune ed alla metro city, ovvero: Decreto Reggio, Patti per il Sud, Patto per lo Sviluppo (sottoscritto nel 2016 e mai avviato), Fondi FAS, PAC , POC, FESR, PON METRO, Agenda Urbana, Contratti istituzionali di sviluppo (CIS, sottoscritti nell’ agosto 2019) ed altri. Cifre da capogiro, di cui se ne auspica anche la rimodulazione piu attinente alle necessita’ del momento contingente). Adesso serve totale chiarezza per i cittadini, le famiglie, gli imprenditori e i commercianti che dovrebbero ricorrere a prestiti, indebitarsi ancor di piu’ per rilanciare la loro attività, in un contesto di dissesto e una politica che edulcora una realtà, ahimè, drammaticamente alla rovina. Rimaniamo in attesa di risposte concrete”. Cosi conclude Nino Spezzano