Calabria: la storia Roque e Ivana, marito e moglie ed entrambi medici impegnati nella lotta al Covid

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Calabrese lui, bergamasca lei, Roque e Ivana raccontano la loro vita quotidiana di medici e le difficoltà di carattere familiare. La presenza di un bimbo piccolo rende tutto più difficile

Interessante intervista (a una rubrica di approfondimento interno dell’UCEI) di Roque Pugliese e Ivana Pezzoli: due medici ebrei impegnati quotidianamente in Calabria nella lotta al COVID-19. Calabrese lui, bergamasca lei. Hanno perso un cognato a Bergamo: vittima del COVID-19. La notizia del loro matrimonio – celebrato lo scorso anno a Bova Marina: dove si trovano i resti dell’antica Sinagoga – fu riportata dalla stampa internazionale. Bova Marina e la Calabria furono al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica mondiale non solo ebraica. Dopo secoli: musiche e canti ebraici sono risuonati nell’antica sinagoga della baia di San Pasquale. Roque e Ivana raccontano la loro vita quotidiana di medici e le difficoltà di carattere familiare. La presenza di un bimbo piccolo rende tutto più difficile. Un’esperienza oggi comune a tanti: in Italia e nel mondo. Illustrano il dono degli ebrei calabresi: mascherine (prodotte da una società di Cittanova) e visiere (provenienti dall’Inghilterra). Durante l’intervista si parla della situazione sanitaria calabrese, della vicinanza dell’ebraismo italiano alla Calabria. La comunità ebraica calabrese è piccola ma vivace: al suo fianco tanti amici non ebrei e le Istituzioni. Alla domanda su come si fa, di fronte alla pandemia, a conciliare vita quotidiana e lavoro con un bimbo piccolo. Ivana risponde “Andando avanti”.

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